Lettere al direttore

Il grazie “con tutto il cuore” di due cittadine al reparto Cure Palliative dell’Ospedale Cardinal Massaia di Asti

Riceviamo e volentieri pubblichiamo la lettera di due cittadine inviata alla Direzione dell’Asl AT e condivisa con i giornali.


Spett.le Direzione,
Il 25 ottobre scorso, dopo una lunga malattia, è mancato nostro padre, Vittorio Calosso.
È stato un periodo molto doloroso. All’inizio, immediatamente dopo la diagnosi infausta, abbiamo vissuto giorni difficili di grande disorientamento e paura, sentimenti assai comuni in tutti coloro che vivono simili esperienze.

I Dottori Grassini, La Grotta e D’Ambrosio, che ringraziamo con tutto il cuore, ci hanno messi in contatto con l’equipe di Cure Palliative presso l’ospedale di Asti. Dal primo contatto con i medici e il personale la tensione e la disperazione si sono pian piano placate. L’incontro con il Dottor Francesco Pinta e il suo gruppo di lavoro (ricordiamo con affetto tutti i medici, la psicologa, la dietista, gli infermieri Francesca, Albert, Valentina e Renza, quest’ultima esterna alla struttura, ma preziosa nel suo intervento d’urgenza avvenuto poco prima del decesso) ci ha permesso di affrontare la scelta della cura domiciliare con serenità, perché in tutti i lunghi e pesanti giorni della malattia ci siamo sentiti accuditi sotto ogni aspetto.

Poter assistere papà a casa è stato un grande dono, per lui e per noi, e non sarebbe stato possibile se non avessimo potuto contare sulla competenza, professionalità e grandissima sensibilità del Dottor Pinta e del suo staff straordinario. Nostro padre si è affezionato a tutti loro e l’affetto e la fiducia che essi hanno saputo trasmettere hanno permesso a lui, a nostra mamma e a noi di stemperare l’angoscia.

Quando, nell’ottobre 2020, è stata diagnosticata la malattia, la prognosi fosca era di pochi mesi di vita. Le scelte terapeutiche del Dottor Pinta e l’assistenza solerte e impeccabile degli infermieri del suo ambulatorio hanno regalato a nostro papà un tempo più lungo, ma soprattutto una qualità di vita buona e dignitosa fino agli ultimi giorni.
Riteniamo questo iter una prova dell’efficacia dei trattamenti somministrati, che di fatto potremmo definire – al netto della diagnosi infausta certa – efficaci non solo a lenire il dolore, ma a mantenere un’autonomia nel paziente.

In questo modo, di fatto non si aiuta solo il malato, bensì la sua famiglia nel complesso, non gravando sugli ospedali, specie in anni come questi, in cui la pandemia rende più difficile la normale assistenza.

Ci permettiamo di segnalare tutto questo, affinché possiate avere un riscontro dell’attività di un vostro reparto eccellente e fondamentale. Vi preghiamo di tenerlo in considerazione a beneficio di tutti coloro che dovranno affrontare situazioni simili nel presente e nel futuro.
Ringraziando dell’attenzione, porgiamo i più cordiali saluti.

Laura e Paola Calosso