Lettere al direttore

Dimensionamento scolastico, Angela Quaglia: “Importante un confronto tra Provincia, Comuni e Dirigenze scolastiche”

Riceviamo e pubblichiamo


Alla cortese attenzione del Direttore,

abbiamo assistito, nei giorni scorsi, ad uno “scortesissimo” scambio di opinioni tra il Sindaco di Asti e il presidente della Provincia a proposito del nuovo piano di dimensionamento scolastico.
La motivazione pareva essere un mera questione di protocollo: una lettera inviata dalla Provincia in data 13 agosto e ricevuta dal sindaco in data 9 settembre.

Un po’ lento il viaggio tra due Enti che distano poco più di 300 metri l’uno dall’altro. Ma, a parte le questioni di protocollo, la data di scadenza, per un confronto nel merito del Piano di dimensionamneto scolastico non era il 10 settembre, come era stato sostenuto dal Sindaco: c’è quindi il tempo di esaminare la questione dal punto di vista degli enti locali e dei dirigenti scolastici e di elaborare una proposta che tenga in considerazione le esigenze della scuola, delle famiglie e dei Comuni (per quanto riguarda gli edifici scolastici e i trasporti).

La norma prevede che si formino Istituti comprensivi, che tengano insieme, cioè, scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado in modo da garantire una verticalità positiva nei passaggi degli alunni tra diversi ordini di scuola. Il dato che deve far riflettere è il crescente calo di alunni, specie nelle scuole primarie e nelle scuole secondarie di primo grado.

Oggi in città ci sono due direzioni didattiche (1° e 5° Circolo) e l’Istituto di scuola secondaria che comprende Brofferio e Martiri (scuole secondarie di primo grado). Mettere mano a questa organizzazione può non essere semplice anche se sulla carta le possibilità puramente “numeriche” sono innumerevoli. Penso, tuttavia, che ci siano “storia” e “tradizione” oltre che vicinanza geografica e omogeneità sociale da tenere in considerazione.

La proposta di unire l’attuale 1° Circolo che comprende: scuole dell’infanzia (Agazzi, Bosco dei partigiani, Cattedrale)
scuole primarie (Dante, Salvo D’Acquisto, Domenico Savio, Oberdan); con la scuola Brofferio  (ad esempio) non sembra tenere in considerazione il fatto che nella parte est della città la convergenza degli alunni delle primarie (Savio, ad esempio) si focalizza da sempre sulla Jona.

E’ pur vero che la Jona è un’Istituzione Scolastica già attualmente molto ampia ma è altrettanto vero che la convergenza della Savio (e della Agazzi) su Brofferio sarebbe solo sulla carta, ben difficilmente nei fatti. Un’altra considerazione riguarda le scuole frazionali ( Bottego e scuola d’infanzia di Castiglione). Non credo che potrebbe essere una soluzione accettabile quella di convogliarle verso Rocchetta Tanaro, con evidenti scomodità per le famiglie.

Un’altra considerazione riguarda la scuola Oberdan di Portacomaro Stazione. Quale destino avrà? Penso, infine, che sia molto importante un confronto costruttivo tra la Provincia, i Comuni e le Dirigenze scolastiche per far sì che il nuovo Piano di dimensionamento possa avere una durata almeno quinquennale, sulla base delle proiezioni dei dati delle nascite.

Con viva cordialità
Angela Quaglia