Coldiretti Asti: stop a prezzi sottocosto su salumi “Made in Italy”

È necessario fermare le speculazioni lungo la filiera dei salumi e dei prosciutti Made in Italy con prezzi pagati agli allevatori che non coprono neppure i costi di produzione per il rincaro record dei mangimi” – così Marco Reggio Presidente di Coldiretti Asti rispetto alla situazione che si sta creando nel comparto suinicolo.

La filiera suinicola astigiana conta circa 200 aziende, un fatturato di quasi 5 milioni di euro e circa 19 mila capi destinati, soprattutto, ai circuiti tutelati delle principali Dop italiane per la preparazione della miglior salumeria nazionale.

È fondamentale far ripartire il dialogo all’interno della filiera della carne suina sbloccando la paralisi della Cun, la Commissione unica nazionale, che deve evitare le mancate quotazioni dei maiali – prosegue il Direttore di Coldiretti Asti Diego Furia -. Ancor più in un momento delicato come questo a causa della pandemia, bisogna tutelare un settore di punta dell’agroalimentare italiano e fermare le speculazioni”.

Vanno rafforzati i controlli sull’effettiva applicazione dell’obbligo di indicazione di origine in etichetta per salumi e prosciutti – conclude Furia – poiché, in una situazione difficile per l’economia, dobbiamo portare sul mercato il valore aggiunto della trasparenza con l’obbligo di indicare in etichetta il Paese d’origine di tutti gli alimenti per combattere la concorrenza sleale al Made in Italy”.