Danni per il nubifragio, la città di San Damiano d’Asti chiede lo stato di calamità naturale fotogallery

Non ha perso tempo il sindaco di San Damiano d’Asti, Davide Migliasso, a far partire la richiesta di stato di calamità naturale per la città da lui amministrata dopo il nubifragio di ieri, martedì 27 luglio, che ha causato allagamenti e molti danni (vedi fotogallery).

Nella giornata di oggi, mercoledì 28 luglio, il primo cittadino ha inviato la richiesta con una lettera indirizzata alla Regione Piemonte, alla Provincia di Asti e al Settore Protezione Civili di Asti, con oggetto Evento alluvionale verificatosi nel giorno 27/7/2021 in cui si legge:

“Con la presente si segnala che il nubifragio del 27/07/2021 ha causato ingenti danni, oltre che alle colture ed agli immobili privati, alle infrastrutture e patrimonio pubblici: allagamenti, depositi di detriti su strade, fossi e condotte fognarie, smottamenti ecc.. in modo diffuso sul territorio comunale.
Si richiede pertanto una verifica dello stato dei luoghi al fine dell’erogazione di un contributo a copertura della spesa sostenuta e da sostenere, secondo le stime del nostro competente Servizio, ovverso, se del caso, l’intervento diretto.”

Alla lettera viene allegata ampia documentazione dei danni provocati e si specifica che “Sarà cura di questo Ente raccogliere tutte le segnalazioni e determinazioni dei danni subiti dai privati e dalle aziende agricole, in modo da trasmettere una quantificazione realistica”.
In conclusione della lettera, in cui si confida “in un intervento tempestivo e concreto da parte delle istituzioni di ogni ordine e grado, attraverso l’assegnazione di fondi pubblici” si sottolinea come “è sempre più urgente la necessità di interventi mirati per la prevenzione di fenomeni calamitosi di questa entità (manutenzione sui rii, canali, scarpate e colline).”

Sul nubifragio di ieri è intervenuta anche Asti Agricoltura: “Questa ennesima calamità naturale va a sommarsi ai danni già causati dalla grandinata del 13 luglio – afferma Enrico Masenga, consulente tecnico specialistico di Asti Agricoltura – che aveva provocato danni alle colture fino al 70%. La consistente pioggia di martedì ha causato la cascola delle nocciole e danneggiato ulteriormente le coltivazioni già colpite dalla grandine. Le conseguenze di queste precipitazioni andranno anche ad inficiare sulla salute di vigneti e noccioleti. Infatti l’acqua caduta favorirà purtroppo lo sviluppo di infezioni secondarie da funghi che nel lungo periodo possono danneggiare irreversibilmente le piante stesse”.

“Ci auguriamo che arrivino tempestivi ristori da parte delle istituzioni, in grado di risollevare almeno parzialmente il comparto agricolo locale già duramente danneggiato in seguito alle chiusure per fronteggiare la pandemia”, afferma il direttore di Asti Agricoltura Mariagrazia Baravalle. “Lo stato di calamità e successivi importanti sostegni pubblici rimangono per il momento l’unica soluzione per sopperire a questi gravissimi disagi che sta vivendo l’intero comparto agricolo”, conclude il direttore Baravalle.