Gran finale alla scuola media Jona di Asti per il progetto “Un patentino per lo smartphone”

Gli alunni di prima media della scuola “Jona” dell’IC1 di Asti, hanno salutato la fine di questo difficile anno scolastico con un importante riconoscimento: l’assegnazione del “patentino” per lo smartphone.

Per prendere il patentino i ragazzi hanno dovuto imparare a non scrivere sui social nulla che non si direbbe di persona; a non inviare né a richiedere foto intime; a non fidarsi degli sconosciuti; a usare cuffie o auricolari; a condividere la password con mamma e papà; a decidere insieme quali app installare. Il concetto di fondo è uno: lo smartphone è in prestito e come la patente può essere ritirato se ci si comporta male. Bisogna imparare a usare lo smartphone e il web senza essere usati da loro e per qualsiasi problema si può chiedere aiuto a un adulto.

I ragazzi, al termine del progetto, si sono sottoposti a un test. Chi lo ha superato ha conseguito la patente. La partecipazione e l’attenzione degli alunni per queste tematiche è stata tale che tutti hanno brillantemente superato l’esame!
Il percorso formativo, che ha coinvolto insegnanti e genitori delle classi IC e IG, è stato realizzato grazie a un’iniziativa regionale nata dopo la legge sul cyberbullismo, alla cui realizzazione hanno contribuito il S.S. Dipendenze ASL AT, l’Ufficio Scolastico Territoriale di Asti, la Polizia di Stato, l’ARPA e l’Associazione Manicolorate.

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L’esigenza di potenziare le azioni formative e didattiche sull’utilizzo dei device si rende più che mai urgente, soprattutto ora che la pandemia ha accelerato e rafforzato l’uso di questi dispositivi tra i bambini, che hanno a disposizione non solo la rete, ma sempre più spesso smartphone di esclusiva proprietà e a un’età di anno in anno più precoce. Occorre, pertanto, un sodalizio di intenti tra genitori e scuola per favorire consapevolezza e responsabilità nell’uso dello smartphone per prevenire i rischi della rete, spesso sottovalutati dai genitori, come dipendenze, cyberbullismo, sexting, hate speech che generano situazioni spiacevoli, se non drammatiche, di cui la cronaca offre purtroppo numerose testimonianze.

L’impegno di sensibilizzazione dell’IC1 non si ferma qui. A settembre si riparte con i questionari di monitoraggio sull’uso dei device realizzati nell’ambito del progetto “Generazioni connesse” in collaborazione con Genitorinsieme, affinché la cittadinanza digitale diventi un traguardo davvero realizzabile

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