Domani il PA Social Day: In Piemonte si parlerà di etica dell’informazione nell’era della post-verità

Appuntamento a domani, martedì 8 giugno, a partire dalle ore 9  fino alle 19 con il PA Social Day, giunto alla quarta edizione. L’evento, ideato e organizzato da PA Social, prima associazione nazionale dedicata alla comunicazione e informazione digitale, coinvolgerà tutta Italia con una grande maratona social. L’iniziativa avrà 18 “studi” in tutto il Paese e sarà live sulle pagine Facebook, LinkedIn, YouTube, Twitch di PA Social, con aggiornamenti costanti sui principali social con hashtag #pasocial.

18 le città coinvolte nell’evento dedicato all’utilizzo di web, social network, chat, intelligenza artificiale per la comunicazione e informazione pubblica. Tanti ospiti tra comunicatori, giornalisti, social media manager, amministratori pubblici, professionisti, manager, enti pubblici, utilities, imprese. Tra gli argomenti approfonditi: comunicazione dei servizi digitali, cultura, turismo, smart working, policy digitali, sociale, uso consapevole dei social, privacy, partecipazione, etica dell’informazione, sanità, lotta alla disinformazione, prevenzione, gestione emergenze, big data, transizione digitale, phygital e molto altro.

Il programma del coordinamento piemontese e valdostano di PA Social ha scelto il tema “Etica dell’informazione nell’era della post-verità”. A partire dalle 13.10, in diretta dal Csi Piemonte, moderati dalla coordinatrice di PA Social Piemonte e Vda Annalisa D’Errico, interverranno Pietro Pacini Direttore generale CSI, Cristina Meini docente di filosofia della comunicazione e di Filosofia della mente presso l’Università del Piemonte Orientale (Tema “Menti tribali e disinformazione”), Alice Fubini Cultrice della materia in Sociologia della Comunicazione presso l’ Università degli Studi di Torino (Tema “Fake news e fact-checking: una battaglia aperta?”) e Fabio Malagnino Coordinatore ufficio stampa Consiglio regionale del Piemonte (Tema “Come le fantasie complottiste si sviluppano in rete ed inquinano la democrazia”).