Dal Piemonte alla Liguria per derubare gli anziani: arrestati tre ladri d’appartamento, due sono di Asti

I carabinieri hanno rinvenuto quasi 45 mila euro in contanti, numerosi monili in oro di pregio, quattro orologi, circa 130 monete d’oro, 11 radio trasmittenti, numerosi cellulari nonché l’abbigliamento utilizzato in alcuni furt

Più informazioni su

Nella giornata di ieri i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Genova, con il supporto dei carabinieri di Moncalieri ed Asti, hanno dato esecuzione ad una ordinanza che dispone la custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Genova nei confronti di tre soggetti di origine sinti autori di numerosi furti nella provincia.

A comunicarlo i comando provinciale di Genova della Legione Carabinieri Liguria: le indagini, coordinate dalla Procura delle Repubblica di Genova, sono state avviate dal Nucleo Investigativo lo scorso aprile a seguito di un furto in abitazione denunciato presso la Stazione di Quarto.
A seguito di quell’episodio, i carabinieri hanno rilevato una recrudescenza dei furti in abitazione prevalentemente consumati con pratiche ingannevoli. Per questo motivo hanno recuperato tutti gli atti relativi agli ultimi episodi, ricollegando gli eventi con un unico filo rosso.

“I primi elementi acquisiti ed i successivi sviluppi hanno consentito di accertare che i malviventi, pregiudicati di origine sinti, due dei quali domiciliati ad Asti ed uno a Nichelino (Torino), con frequenza quasi giornaliera erano soliti partire dalle zone d’origine per raggiungere le vicine province liguri e lombarde dove consumare furti in serie ai danni di ignari anziani, con un modus operandi oramai collaudato ed estremamente efficace”.
In particolare i denunciati, dopo aver fatto accesso alle abitazioni delle vittime simulando un controllo al sistema di riscaldamento domestico o con altra scusa, “si appropriavano di piccoli oggetti quali portafoto e soprammobili, per poi cederli ai complici, che dopo pochissimo si presentavano alla porta fingendosi operatori delle forze di polizia esibendo ai malcapitati gli oggetti poco prima trafugati e informandoli del furto subìto”.

In quei frangenti, nel tentativo di verificare ulteriori ammanchi, le inconsapevoli vittime fornivano preziose indicazioni ai ladri sulla collocazione dei preziosi che custodivano in casa, che venivano abilmente trafugati, approfittando dello stato di ansia e confusione psicologica indotto nelle vittime. Tale era la soggezione che in alcuni casi i derubati non sono stati in grado di ricostruire agli inquirenti i fatti avvenuti poco prima, con la particolarità che, in un caso, i ladri erano riusciti anche a smurare ed asportate le casseforti.
Nel corso delle attività investigative, prevalentemente basate su indagini di tipo tradizionale, con pedinamenti, osservazioni ed acquisizione di decine di filmati di video sorveglianza, sono stati accuratamente ricostruiti cinque furti consumati ed uno tentato, tutti avvenuti su territorio genovese con una refurtiva che ammonta a circa 200mila euro.

Sono tuttavia in corso ulteriori accertamenti per attribuire la responsabilità su numerosi reati consumati a Genova e nelle province di Milano e Monza Brianza. L’indagine è stata convenzionalmente denominata “Top Gun” per il nome di uno degli arrestati che fin da subito ha fatto pensare alla nota pellicola hollywoodiana. “Nel corso del blitz scattato ieri mattina presso le abitazioni di Asti e Nichelino – continua la nota – i carabinieri hanno rinvenuto quasi 45.000 euro in contanti, numerosi monili in oro di pregio, quattro orologi, circa 130 monete d’oro, 11 radio trasmittenti, numerosi cellulari nonché l’abbigliamento utilizzato in alcuni furti. È stata anche rinvenuta e sequestrata l’auto, una potente Mercedes, usata per gli spostamenti. L’ingente ricchezza era occultata in intercapedini nascoste nelle case di lusso degli arrestati, che ora dovranno rispondere dei furti in abitazione aggravati commessi in concorso. Nei confronti di uno degli arrestati è stata contestata anche la violazione delle restrizioni derivanti dalla sorveglianza speciale di pubblica sicurezza”.

Fonte notizia e foto www.Genova24.it

Più informazioni su