Lettere al direttore

Cgil Asti e Camera del Lavoro ricordano Guglielmo Epifani

Riceviamo e pubblichiamo

Tutta la Cgil è addolorata per la prematura scomparsa di Guglielmo Epifani, Segretario Generale dal 2002 al 2010.

Epifani ha dimostrato nella sua persona come il carisma e la capacità di dirigere si possano accompagnare alla gentilezza, al garbo, alla misura, alla sensibilità. Ha saputo coniugare cultura, raffinatezza, mitezza, con fermezza e determinazione. L’esatto contrario del leaderismo malato e sguaiato dei nostri giorni.
La sua segreteria si è svolta in tempi non facili: crisi istituzionale, forte contrasto contro le scelte del governo Berlusconi, una pesante divisione sindacale con Cisl e Uil. In questa temperie Epifani ha sempre perseguito il rispetto delle pluralità delle idee, la ricerca della mediazione, l’unità del mondo del lavoro. Né si è sottratto di fronte alla necessità di assumere decisioni radicali e di condurre la Cgil in battaglie sindacali anche molto dure.
Un sindacalista, un dirigente capace di analisi anticipatorie, di elaborazioni ricche di spunti innovativi, mai banale o superficiale. Sempre corretto, seppe difendere in ogni occasione l’autonomia della Cgil e delle sue proposte programmatiche.
Ci piace sottolineare uno dei suoi meriti, e non certo il meno importante. Guglielmo Epifani è stato il segretario generale che seppe rompere un tabù indicando e portando per la prima volta nella vita della Cgil una donna, Susanna Camusso, alla massima carica dirigente. Non fu una scelta indolore e priva di tensione, ma quello che è certo è che fu una scelta innovativa e di grande coraggio.
Il ricordo di Guglielmo Epifani resterà vivo nella straordinaria storia della Cgil e nella memoria delle sue donne e dei suoi uomini. Grazie Guglielmo.