Blitz dei Carabinieri in corso in Asti: i dettagli dell’operazione “Sonacai”

Come anticipato, dalle prime luci dell’alba la Compagnia Carabinieri di Imperia ha dato esecuzione nelle province di Alessandria, Asti e Torino ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice per le indagini preliminari di Asti su richiesta della locale Procura nei confronti di undici persone, gravemente indiziate – a vario titolo – di numerosi reati di usura, ricettazione, riciclaggio e intestazione fittizia di valori nel Nord Italia.

L’operazione, convenzionalmente denominata “Sonacai” (parola onomatopeica che indica l’oro), rappresenta la naturale prosecuzione delle indagini “COPS” e “COPS 1”, i cui esiti avevano già permesso di documentare l’esistenza di un sodalizio dedito alla commissione di reati predatori ed in particolare di furti in abitazione, tentati e consumati nel 2019, nella Provincia di Imperia oltre che in varie parti del nord Italia in danno di persone sole ed anziane. L’oro, il denaro, la ricchezza ostentata sono i temi centrali del gruppo criminale osservato dai Carabinieri della Sezione Operativa di Imperia, costituito essenzialmente da due nuclei familiari stanziati ad Asti. Come già emerso nelle precedenti inchieste, gli indagati, nonché i loro familiari e congiunti vivono essenzialmente del provento di delitti contro il patrimonio, perpetrando negli anni furti in abitazione, truffe agli anziani, ricettazione d’oro e gioielli, riciclaggio dell’oro medesimo e, infine, usura, tutti reati gravi per la sicurezza del cittadino, che alimentano fortemente la percezione di insicurezza.

A carico di alcuni dei membri del sodalizio è in corso procedimento di prevenzione personale e patrimoniale dinanzi al Tribunale di Torino, che ha già disposto il sequestro di beni mobili ed immobili. “Nel corso dell’indagine Sonacai è emerso come la capacità criminale degli indagati si fosse rafforzata rispetto alle precedenti risultanze investigative: durante l’ascolto di ore di conversazioni (con intercettazioni ambientali e telefoniche), escussioni testimoniali, servizi di osservazione, controllo e pedinamento, ovvero le classiche e sempre remunerative attività di polizia giudiziaria e acquisizioni documentali, è emerso un quadro di abitualità e professionalità criminale in cui i membri di queste famiglie trascorrevano il loro tempo a parlare, pianificare, organizzare ed infine attuare i richiamati gravi delitti.” spiegano gli inquirenti.

Le indagini hanno – in definitiva – permesso di:
 acclarare come alcuni membri del gruppo, nonostante fossero privi degli ordinari mezzi di sostentamento e non avessero alcun introito lecito, conducessero un tenore di vita al di sopra delle loro possibilità;
 ricostruire una serie di condotte usuraie generate dal riciclo di denaro, dei beni compendio di precedenti reati di furto e truffe agli anziani, nonché da introiti scaturenti da investimenti in immobili e attività commerciali acquisite con denaro illecito;
 fare emergere come la principale preoccupazione degli indagati fosse quella di dissimulare l’ingente patrimonio accumulato con le attività illecite, facendo ricorso a vari prestanome consenzienti, proprio al fine di evitare l’applicazione di una misura di prevenzione patrimoniale o il sequestro penale.

Nella circostanza, in esecuzione di decreto emesso dall’Autorità Giudiziaria astigiana, i Carabinieri hanno proceduto al sequestro preventivo di una villa ad Asti del valore stimato di €250.000, un autolavaggio a Nichelino (TO) dal valore €60.000, contanti per €330.000, 6,5 kg d’oro in lamine per un valore di €350.000, due autoveicoli (una BMW serie 5 e una Fiat 500 per un valore complessivo di €50.000, nonché preziosi tra cui spicca un bracciale in oro con 70 diamanti e analoghe pietre 20 carati per un valore del valore di €30.000. Inoltre, nella fase esecutiva, i Carabinieri hanno sequestrato altri beni, quale corrispettivo per “equivalente” degli introiti di derivazione illecita riconducibili in particolare all’attività di usura, pari a €110.000, oltre a documentazione utile per ulteriori approfondimenti.
L’indagine SONACAI testimonia, ancora una volta, come possa essere premiale l’attenzione investigativa verso i patrimoni illecitamente accumulati.