Si fingono operatori del Comune, anziana truffata nell’Astigiano

Utilizzano la leva della solitudine e conquistano la fiducia delle vittime

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La fede matrimoniale, un anello, un orologio e qualche banconota. Questo il bottino sottratto da una banda di ladri alcuni giorni fa: oggetti di poco conto, ma dal grande valore affettivo per la vittima. E non solo: una truffa meschina che porta con sè uno strascico di sofferenza per l’accaduto e il sentirsi ormai inutili, incapaci, da ricovero.

La protagonista di questa incresciosa vicenda è un’anziana donna di 88 anni, residente in un piccolo comune in provincia di Asti. A denunciare i fatti la figlia, Susanna Ponzone, ex insegnante, presidente dell’Aics Asti.
“Alcuni uomini passeggiano per strada e si fermano davanti al cancello della casa di mia madre. Lei si affaccia alla finestra. Iniziano a scambiare due parole e in breve tempo riescono a conquistare la sua fiducia. Come mi hanno confermato i Carabinieri, cui abbiamo immediatamente sporto denuncia, dopo i periodi di lockdown, queste bande di scellerati stanno ricominciando a girare per le case individuando quelle in cui abitano le persone più anziane. Utilizzano tecniche psicologiche professionali. Fanno parlare le vittime rielaborando quello che esse stesse dicono”.

La leva è sicuramente la solitudine e il bisogno di parlare, conseguenze di questo periodo di Covid dove il distanziamento sociale è diventato la regola.
“Mia mamma nonostante l’età è indipendente, autosufficiente e molto acuta. E’ in grado di stare da sola. Riesce addirittura ad utilizzare il cellulare: manda e riceve messaggi e guarda i video. Ma come tutti soffre della mancanza di contatto. A poca distanza da lei abitano dei parenti, con i quali però i contatti sono stati centellinati per cercare di preservare la sua salute. Anche io vado spesso a trovarla per sincerarmi se sta bene, ma con le dovute distanze e precauzioni”. 

Altra leva utilizzata dai malviventi è stato il riferimento al Comune e al sindaco.
“Mia mamma mi ha detto che sentiva che stava facendo qualcosa di azzardato facendo entrare degli sconosciuti in casa, ma si erano presentati così bene da portarla a fidarsi: si erano presentati come operatori comunali che stavano andando dagli over 80 in attesa di vaccino per comunicare che in mancanza di famigliari disponibili li avrebbero accompagnati loro. Avevano poi offerto una pulizia e disinfezione gratuita dell’abitazione.
Hanno detto a mia mamma che avrebbero spruzzato una sostanza che poteva danneggiare i metalli, specialmente l’oro, e le banconote che contengono filigrana al proprio interno, invitandola a mettere tutto in una vaschetta in frigorifero per proteggerli. Finito di spruzzare la sostanza se ne sono andati ancora molto cordiali e gentili dicendo che si sarebbero visti per il vaccino. Ovviamente nel frigo gli averi di mia mamma non c’erano più”.

“Quello che vorrei evidenziare è l’abuso terribile che è stato fatto a una persona, e come lei ce ne sono tante, che sono capaci di intendere e di volere, sono autosufficienti, ma sono sole provocando in loro una profonda ferita a livello psicologico difficile da rimarginare. Queste persone iniziano poi a convincersi di essere incapaci, di doversi ritirare in qualche ospizio. Ne va della loro autostima e della loro stessa voglia di vivere”

Ponzone in accordo con sua mamma ha voluto mettere in risalto l’accaduto per lanciare un monito e diffondere queste informazioni e le modalità in cui questi malviventi operano per essere d’aiuto. “Come Aics sto cercando di capire come muovermi per cercare di fare un’opera di sensibilizzazione coinvolgendo magari i nostri circoli affiliati. E’ difficile fare informazione in questo periodo ma bisogna cercare il modo”.

Prima della pandemia infatti si era creata una rete tra Carabinieri e sindaci dei piccoli comuni astigiani. In molti paesi si organizzavano incontri pubblici di sensibilizzazione e sportelli a cadenza settimanale. Purtroppo è stato tutto sospeso.

Quello che i sindaci vogliono però evidenziare  è, prima di tutto, avvisare in maniera tempestiva le Forze dell’Ordine. Non bisogna provare vergogna, ma denunciare immediatamente perché la tempestività è fondamentale, per intercettare i truffatori. Si invitano poi i famigliari a mettere in guardia gli anziani. Bisogna diffidare, infine, da chi non si conosce e si presenta come impiegato comunale, senza una comunicazione precedente, chiedendo di entrare in casa. Nessuno ha il permesso di entrare all’interno delle abitazioni.

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