Moncalvo capofila del Distretto del Commercio del Basso Monferrato: presentata la candidatura all’insegna della coesione

Moncalvo capofila del distretto del Commercio del Basso Monferrato, con il coinvolgimento di circa una sessantina di Comuni tra le province di Asti e Alessandria. E’ questa la risposta dell’amministrazione della città aleramica all’iniziativa della Regione Piemonte per favorire il lavoro in rete tra enti pubblici, i singoli cittadini, le imprese e varie realtà, tutte unite per rilanciare il commercio a livello iper locale.

L’iniziativa è stato presentata in una conferenza online con il Comune di Moncalvo e i rappresentanti di Confcommercio Asti.

“E’ una bella cordata di Comuni – ha spiegato in apertura il Sindaco di Moncalvo, Christian Orecchia – con un progetto piuttosto ambizioso, che cerca di mettere insieme due province che hanno molto in comune, soprattutto a livello enogastronomico, come il tartufo, il vino, la zootecnia, così come l’artigianato. La desertificazione commerciale, iniziata ben prima della pandemia, va affrontata e questa può essere una risposta forte, che potrà dare i suoi frutti perchè in altre realtà italiane abbastanza simili alla nostra ha già dato ottimi risultati. Speriamo che la Regione Piemonte avalli la nostra proposta, secondo noi questa è la direzione giusta da intraprendere per dare “uno scossone” alla nostra zona.”

Partner stabile del progetto è ConfCommercio Asti, rappresentata da Claudio Bruno che ha spiegato: “I distretti del Commercio partono dai nuclei storici delle nostre città e sono un’opportunità fortemente voluta da noi. Tramite questo bando la Regione riconoscerà quei distretti che hanno i requisiti per operare sul territorio e poi seguirà una seconda fase per fare un lavoro di progettualità mirata alle esigenze delle imprese del territorio. Entro il 30 giugno la Regione darà risposta e da quel momento partirà davvero il lavoro sul campo che richiederà molta coesione. Il Comune di Moncalvo ha lavorato mettendoci molta attenzione e dimostrando grande coesione.”

“Sta arrivando tantissimo materiale dai Comuni e dalle attività private e questo ci dà molta soddisfazione” – commenta Andrea Giroldo, vicesindaco e consigliere della Provincia di Asti, che ha dato una lettura “più politica” di questa iniziativa. “I nostri piccoli Comuni hanno bisogno di fare squadra per guardare avanti e progettare a medio e lungo termine, noi ci siamo dati molto da fare a coinvolgere tutti i sindaci del versante astigiano e casalese. Ora, con una grande squadra, con un progetto che vede quasi sessanta Comuni insieme, cosa mai vista prima, abbiamo l’opportunità di dare una svolta, lavorando insieme, dotandoci di un piano strategico di sviluppo strategico, che servirà per uno sviluppo strutturale, durevole, reale e concreto per il nostro territorio, mantenendo le nostre identità e le nostre peculiarità, adottando però una politica di sviluppo che dalle nostre parti è mancata negli ultimi anni (cosa invece accaduta ad esempio nelle vicine Langhe)”.

Consulente coordinatore nella fase progettuale è l’architetto Giovanni Fontana, di Urb&Com Lab di Milano, che ha illustrato i numeri di questo progetto. Sono 61 i comuni coinvolti, per 57 mila abitanti, su una superfice di 800 km2 che coinvolge due province, “che rappresenta un ulteriore punto di forza di un distretto diffuso, che, se raggiunge la dovuta coesione, potrà ottenere davvero grandi risultati” sottolinea Fontana. Saranno coinvolti più di 500 esercizi di vicinato e più di 200 rappresentanti dell’offerta gastronomica, in un territorio su cui ci sono più di 30 medie strutture di vendita e 3 grandi strutture di vendita (oltre 2500 mq di superfice).

“Ogni territorio coinvolto in una superfice così vasta – spiega ancora Fontana – ha le sue peculiarità che andranno coordinate, insieme agli itinerari definiti “di attrattività”. Il territorio offre tanti stimoli e tanti spunti. Ad ogni progetto selezionato la Regione Piemonte darà un contributo dell’80% della spesa prevista (per un massimo di 20mila euro) per l’avvio di un progetto della durata di circa 3 anni. A livello operativo, se la Regione Piemonte dovesse riconoscere un contributo, le progettualità riguarderanno il marketing e la comunicazione per lo sviluppo e la presa di coscienza di ciò che sta nascendo sul territorio. Questo contributo di partenza servirà per dare un sostegno nella realizzazione di un piano strategico, per fare una attenta analisi della dotazione del territorio su diversi aspetti, anche prevendendo eventualmente la figura di “manager di distretto”.

Apprezzamento e appoggio dell’iniziativa, che è stata accolta con grande interesse dalle altre realtà coinvolte, è arrivato da Omar Marchesini, assessore del Comune di Morano sul Po, collegato alla videoconferenza: “Nel nostro Comune è stata presa molto bene la notizia di questa iniziativa e siamo entusiasti di tutto ciò”.


Nelle foto di repertorio, Andrea Giroldo e Christian Orecchia.