Coldiretti, Covid: stop alle 25 mila strutture ristorative col Piemonte in zona rossa

Due italiani su tre in lockdown fino a Pasqua

Due italiani su tre (66%) per un totale di 39,6 milioni di persone che risiedono nelle regioni rosse sono costretti al lockdown per tre settimane comprese Pasqua e Pasquetta.

E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sugli effetti delle nuove misure di contenimento che inglobano anche il Piemonte da oggi, appunto, entrato in zona rossa.

“Una stretta – sottolineano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa delegato confederale – destinata ad influenzare pesantemente i comportamenti individuali lasciando sostanzialmente solo la possibilità nelle aree rosse di uscire per andare al lavoro, dal medico o fare la spesa. Una decisione che incide sull’insieme delle attività economiche ed occupazionali con le più colpite che sono quelle del settore turistico e della ristorazione. Messi a dura prova ancora gli oltre 300 agriturismi diffusi in tutta la nostra Regione che, peraltro, viste le posizioni in cui sorgono solitamente ed il numero contenuto di posti letto e a tavola, sono tra i luoghi più sicuri, in cui è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio. In crisi – continuano Moncalvo e Rivarossa – è l’intero sistema della ristorazione con le difficoltà che si aggravano e travolgono a valanga tutti i settori dell’agroalimentare con vino e cibi invenduti per un valore di 11,5 miliardi dall’inizio della pandemia. Dalla carne, ai salumi, dal vino ai formaggi: sono diversi i prodotti alimentari piemontesi di eccellente qualità che trovavano sbocco principalmente nella ristorazione di alto livello. A fronte di questa situazione, servono dunque interventi e misure di sostegno per l’intera filiera a partire dal decreto Sostegno all’esame del governo per salvare il sistema agroalimentare nazionale”.