Tanta commozione per il saluto in streaming delle tre ragazze del servizio civile del Cpia di Asti

Riceviamo e pubblichiamo dal Cpia di Asti.


In una galleria Don Gallo semideserta, per rispettare le norme anti Covid si è svolto il saluto finale di docenti, classi collegate online delle tre volontarie in servizio civile universale Ana Straistari, Irene Gastino e Susanna Vergano.
Dai vari collegamenti streaming delle classi sono giunti lunghi applausi e ringraziamenti degli studenti.
Un anno anomalo, che le ha fatte sperimentare i vari aspetti del progetto, dall’accoglienza, al supporto didattico agli eventi culturali misto tra distanza alla presenza a scuola.
Il loro servizio iniziava proprio nei giorni dei lockdown prima parziale poi virtuale, ma i volontari hanno saputo reinventarsi un ruolo gettando cuore e capacità oltre gli infiniti ostacoli e barriere che gli si presentavano davanti.

A loro una targa della scuola che ne ricorda l’impegno, un libro significativo per il loro futuro e collane e braccialetti ecosostenibili, ricavati con materiali, cibi interculturali.
A consegnare nella galleria del CPIA i doni e a ringraziarli, in presenza, il Dirigente della scuola di istruzione degli adulti Davide Bosso.
Successivamente i volontari hanno fatto un tour nelle classi dove hanno ricevuto gli applausi degli insegnanti e degli studenti.
Molta commozione e i ringraziamenti sono continuati sui social, sulle pagine Facebook del CPIA di ASTI.
Alla fine della serata le volontarie hanno appeso una targa, che ricorda il loro impegno in questo anno di pandemia.

Le volontarie hanno postato (essendo parte dell’ufficio stampa) una lunga lettera, un ringraziamento sulla pagina ufficiale del CPIA, parlando con una voce unica, alla loro lunga lettera hanno risposto con cuori e like molti studenti.

ECCO PARTE DEL CARTEGGIO SOCIAL ORIGINALE
La lettera delle volontarie

Ci avete circondato di sorprese, di belle parole e di abbracci a distanza, ora tocco tocca a noi:
Mi servirebbero giorni interi per raccontare tutto ciò che ho vissuto durante questa avventura indimenticabile, ma basterà questa frase per esprimere quello che provo: “Non sono cittadino di nessun posto, non ho bisogno di documenti e non ho mai provato un senso di patriottismo per alcun paese, ma sono un patriota dell’umanità nel suo complesso. Io sono un cittadino del mondo”
È stata un’esperienza unica che mi accompagnerà per tutta la vita. Mi sento una persona migliore e per questo devo ringraziare il CPIA e tutto il meraviglioso staff di cui è composto. Mando un abbraccio caloroso a tutti i professori, al dirigente, ai “miei studenti” dei gruppi studio e soprattutto a Super Mario, il nostro punto di riferimento durante questo meraviglioso viaggio.
Poche righe non bastano per esprimere la mia gratitudine verso il magico mondo che è il CPIA: è stato un anno intenso e con difficoltà inaspettate, ma proprio per questo ancora più indimenticabile, nel bene e nel male. Un saluto e un abbraccio a tutti gli studenti, ai professori, al personale ATA e al Preside, tutte persone che hanno contribuito a rendere questa esperienza indimenticabile. Un pensiero speciale va però a Mario, nostro incredibile OLP, senza il quale questo viaggio non sarebbe stato sicuramente lo stesso. Lui era sempre lì per noi, pronto a guidarci e ad assisterci in un posto che è praticamente la sua casa (manca solo la brandina in sala professori, che sono sicura presto arriverà).
Grazie a tutti e soprattutto grazie Mario, per aver apprezzato il mio trash ❤️
Quando apro la rubrica telefonica e digito questa emoticon “🎨”, esce un elenco di persone multicolor.. insegnanti, collaboratori, segretari, studenti e volontari che ogni giorno riempiono il corridoio del CPIA. Inutile elencare tutte le cose che mi avete insegnato e le emozioni che mi avete regalato, ognuno di voi è stato importante nel mio percorso.
Volevo dedicare l’ultimo pensiero a quella persona che mi ha portato in questo mondo colorato, pieno di cose incomprensibili alla “gente comune”. Non è un insegnate qualunque, si occupa di tutti, dedicando il suo tempo. Potrei scrivere ancora mille parole, ma lui le conosce già. Oggi ho terminato il mio percorso, ho salutato tutti, ma quando sono ritornata a casa, è arrivata una nuova avventura da risolvere insieme. Ho provato a raccontare che cos’è il CPIA, ma solo se entri nelle classi, osservi i professori e ascolti gli studenti, lo puoi capire.
Una scuola speciale, con persone speciali!
SUSANNA ANA IRENE

Il dente del giudizio
Mario Malandrone
“Eh si che puoi prendere il permesso per il dente del giudizio”-E’ così che è andata una delle chiacchierate iniziali con una mia volontaria, poi è continuata perchè io il dente del giudizio lo dovevo pure togliere e quindi abbiamo parlato di quello la prima volta che ci siamo conosciuti. Il permesso è durato poco, perchè un po’ gonfia era già al CPIA a lavorare poche ore dopo…..
In tutto ciò non avevamo previsto l’arrivo del COVID in quella mattina nella galleria in cui spiegavamo a loro la scuola.
Le domande della signorina erano un po’ inopportune, del tipo “Ok il dovere e le regole, ma se mi sento di fare di più?”. Io a spegnere un po’ l’ansia di fare e lei a ribattere. Un anno in questo modo, il fatto è che a usare giudizio, nonostante il dente non so chi fosse.
Perchè se solo avessi avuto più giudizio, non avrei sprecato fiato ad arginare un fiume in piena..di umanità
E così è arrivato il COVID, e così le tre ragazze hanno ricevuto la prima delusione emotiva: “Servizio in parte sospeso, forse? Si e no che oscillavano”
A fare da colonna sonora all’oscillare delle decisioni le dirette facebok di presidenti, sindaci. Anche loro un giorno dicevano una cosa un altro un’altra, a volte cose opposte. E in mezzo a questa indecisione, nell’attesa di capire che cosa avrebbero fatto di pratico è spuntata lapidaria la seconda volontaria : “E’ tutto molto trash ” ripeteva come un mantra.
E in mezzo a tutti questi dubbi, al trash delle n dichiarazioni sui social precedenti a dpcm, ordinanze le due volontarie avevano in testa due certezze : “Vorremmo esserci, vorremmo fare!”
Loro il CPIA lo conoscevano solo dai giornali e dal progetto, non certo di persona. La terza lo conosceva, ne era stata allieva, ne aveva conosciuto le classi colorate, era già rimasta contagiata e ora era all’università.
Tutte e tre avevano tre grandi certezze: “La tristezza nella scuola per la fine servizio dei precedenti volontari”- “Le ore di formazione da fare e i link a cui collegarsi”- “Il fatto che si vivesse in un lockdown perenne”
Ah dimenticavo l’altra certezza erano le dirette dei politici.
Di tutto ciò si discuteva a tarda sera e in particolare in una mattinata al bar (non ancora chiuso) davanti alla scuola. Il concetto era : “Lasciateci iniziare!”
E poi sappiamo bene come è andata, la scuola che iniziava a reinventarsi, le fatiche degli insegnanti a mettersi in gioco su piattaforme online e loro “nativi digitali” con l’aiuto di un volontario ex docente a apprendere i segreti dell’informatica e ad affaiancare gli insegnanti nella fatica della scuola all’epoca del covid.
E si sa, se sei giovane e sorridente, capace e caparbio convinci anche la signora adulta a seguirti, conquisti il ragazzo che studia poco, entusiasmi lo studente che si rimette in gioco.
Ho passato con loro sere a dire cosa è servizio, a mettere limiti, a fare un po’ il ruolo di chi sa cosa nel volontariato diventa rischioso. E se il loro servire non è diventato seguire i ragazzi nei quartieri, i migranti in un posto di fortuna, gli adulti in un banco..si sono reinventati (da soli) un modo di accompagnare speciale. Ho avuto paura alcune volte che il servizio li portasse via…li portasse in un fare senza pensare, in ore di dad senza riflessione, in gestire momenti di prossimità virtuale diffiili da gestire e mi son ritrovato in notti a condividere le stesse passioni per gli studenti, fare tardi per parlare di come farli restare nonostante la distanza. Ecco se penso a un errore che ho fatto è aver fatto da pompiere spegni fuoco sulla loro voglia di essere ciò che di ideale era nel loro progetto…a volte gli ho legato un po’ le ali…e mi sono scoperto così vicino a loro da doverle raccontare, non mi bastava parlarci dovevo raccontarle…perchè così belle erano le parti dimenticate dei miei venti anni. Ana con la sua passione per la matematica, la sua precisione così simile alla mia passione dei venti anni, Irene e si Irene quella così simile a me e così diversa è quella che mi ha fatto pensare di più a un Mario un po’ dimenticato…lei con la sua voglia di buttare il cuore oltre l’ostacolo e io a frenarla come a proteggermi nei miei venti anni, Susanna che a prima vista parla poco ma che sa ergersi a piccolo e dolce capitano della nave quando le cose non vanno o quando occorre dire la verità su ciò che non va al CPIA o a difenderlo pubblicamente, il mio piccolo capitano Trash.
Loro hanno portato avanti attraverso un piccolo schermo storie grandi di riscatto di molti studenti, tra pizzini, classi colorate, a volte caos ….
E così oggi c’è un piccolo pezzetto di cuore che se ne va, se ne va nel mondo a educare, a insegnare e magari a tornare tra poco come insegnante di L2, a coltivare la passione per la matematica!
E io vorrei che il mondo assomigliasse un po’ a loro e a tutti i civilini passati in questo piccolo mondo colorato che è il CPIA.
Mi mancherano…..
A loro ho scritto “Vedrai che andrà bene, andrà tutto bene”
PS Oggi mi son deciso pure io a togliere il dente del giudizio e anche se c’è un po’ di dolore, almeno penso a quel primo incontro.

“Però, manco io. Un pensiero speciale vorrei spenderlo anche io. Vorrei ringraziare la scuola che ha organizzato questo supporto per noi allievi nel poter essere aiutati nello studio, in particolare di quelle materie dove si è più carenti, e dopo 40 anni con matematica si fa veramente fatica, frazioni ed equazioni matematiche diventano bestiali, un qualcosa di sconosciuto, x+1aby-2xa boh? Che roba era? Mi ricordo ancora adesso la prima lezione che ho assistito, ho provato il panico totale, non capivo. Da lì la decisione, con estrema umiltà di chiedere aiuto, una delle volontarie Ana ha cominciato a farmi ripetizioni di matematica incominciando con le espressioni poi man mano con il programma scolastico, a volte eravamo di presenza, ed era fondamentale andare alla lavagna per svolgere gli esercizi, a volte eravamo online che comunque è servito ugualmente, lo scorso mercoledì mattina è stato uno degli ultimi incontri, la cosa più importante per me è stato svolgere 2 esercizi alla lavagna completamente da solo ( raggruppamento di monomi polinomi e la loro scomposizione è gia un bel dare , e adesso arriveranno quelle con le frazioni e le radici quadrate),le ore di Ana hanno dato il risultato sperato.Grazie Ana.È grazie al CPIA di averci dato questa occasione……………….. Certo che ringrazio anche il professore di matematica,.Grazie prof, e adesso? Ti toccherà darmi delle ripetizioni, per lo meno voglio stare al pari della classe.
Pasquale De Filippo

“I ringraziamenti di chi si è sentito accudito :”Questo CPIA.. ancora una volta mi ripresento davanti a questa porta, con la vita che continua a mettermi alla prova e trovo loro… 3 ragazze, 3 fanciulle.. Potrebbero essere quasi figlie mie (di mamma giovane) e subito mi sento “accudita”, per ogni domanda che mi passa per la testa una sferzata di quella giovinezza che mi ricorda la mia soffocata in tempi diversi. Ognuna con un qualcosa che ci manca ecco perché adesso mancano tanto. Buona vita ragazze, anzi lo sarà sicuramente perché avete tutti i numeri necessari, Vi abbraccio. Un allieva datata “
Tiziana Perraro

“non li dimenticheremo così facilmente x me irene e stata un ancora di salvezza poi e nata una bellissima amicizia nessuno può capire! Un abbraccio!”
Giusi Falcomatà