Lettere al direttore

CO.M.I.S. replica all’assessore regionale Gabusi: “Sul servizio ferroviario servono atti concreti non progetti fantasiosi”

Riceviamo e pubblichiamo la risposta del Coordinamento per la Mobilità Integrata e Sostenibile alle recenti  dichiarazioni dell’assessore regionale Marco Gabusi sul recupero delle linee ferroviarie in disuso con la realizzazione di piste ciclabili (leggi QUI).


Siamo un raggruppamento regionale di comitati e associazioni di pendolari, gruppi a sostegno del trasporto pubblico, della mobilità sostenibile e dell’ambiente nonché privati cittadini che si sono radunati nel Coordinamento per la Mobilità Integrata e Sostenibile (siglato CO.M.I.S. Piemonte).

Leggiamo con molto stupore le dichiarazioni dell’Assessore in risposta all’interrogazione del Consigliere Marello in merito al bando regionale per le piste ciclabili sulle ferrovie sospese. Egli dice che “la realtà attuale del nostro territorio è la stessa che ha contraddistinto gli ultimi dieci anni di linea amministrativa della Regione, seppur guidata da Assessori differenti” ma questa appare come una scusante perché a nostro avviso un amministratore non dovrebbe preoccuparsi di ciò che è stato, pur tenendolo in considerazione come bagaglio di competenze, bensì di ciò che dovrebbe essere per la gestione del presente e la progettualità per il futuro.

In merito al bando promosso dalla Regione per la manifestazione di interesse al riutilizzo delle ferrovie sospese, dalle parole dell’Assessore sembrerebbe che tutto sia demandato alla scelta dei Comuni attraversati dalle suddette infrastrutture, che dovrebbero presentare i progetti. Ciò però stride con le notizie di incontri che si sono susseguiti dall’estate scorsa fino a poco tempo fa a promozione di piani per la copertura dei binari con pannelli per la realizzazione di ciclabili.

Perché tanta profusione di energie e di denari quando per le suddette tratte si è da sempre mantenuto un atteggiamento molto passivo e per niente propositivo alla loro riattivazione? Gli amministratori locali si sono chiesti con quali risorse gestiranno la manutenzione delle ciclabili quando da sempre lamentano scarsità di fondi nelle casse dei loro enti?
Occorrerebbe chiedere loro inoltre come intendano affrontare il problema dell’inquinamento dell’aria che, soprattutto nella Pianura Padana, risulta da sempre a livelli molto elevati causando migliaia di morti premature, procedure di infrazione da parte dell’Europa e recenti indagini della Procura di Torino con emissione di avvisi di garanzia a diversi amministratori in carica e del recente passato. Usiamo i bandi per chiedere ai Comuni come adattare le tante strade bianche che solcano i nostri territori a piste ciclabili, in mezzo alla natura e riattiviamo le ferrovie sospese con un servizio adeguato, efficiente, capillare, integrato tra i diversi mezzi di locomozione.

Restituiamo un servizio importante per la mobilità delle persone, sia pendolari che turisti, perché l’obiettivo deve essere la riduzione del traffico privato a favore di quello pubblico con l’attenzione dedicata anche al trasporto merci. Finché questo concetto non verrà assimilato e messo in pratica, tutte le altre soluzioni risulteranno inutili e dispendiose per i bilanci pubblici, con spreco di risorse che potrebbero essere destinate a progetti a beneficio di un’ampia popolazione anziché a favore di pochi e per brevi periodi dell’anno.

In merito al secondo tema, relativo nello specifico alla riattivazione delle tratte ferroviarie, a nostro avviso le
parole dell’Assessore dimostrano una mancanza di progettualità a medio/lungo termine. Conosciamo le difficoltà in merito ai rapporti contrattuali con Trenitalia ma è compito di chi è stato eletto proporne una soluzione per chiudere con il passato e pensare al futuro.
Attenzione però che detta soluzione non deve consistere in un’ulteriore riduzione del servizio, che sarebbe inaccettabile e di facile realizzazione ma che provocherebbe danni enormi. L’Assessore dichiara che i fondi sono sempre gli stessi ma il motivo è perché non se n’è mai chiesta un’implementazione a fronte di progetti di sviluppo del TPL e mai, come nel prossimo futuro, si sono avute a disposizione risorse aggiuntive, messe a disposizione dall’Europa e dallo Stato Italiano per la transizione ecologica che troviamo in tutti i programmi nazionali e sovranazionali.

Contestiamo l’affermazione dell’Assessore “…le risorse disponibili a bilancio, che sono le stesse da almeno dieci anni e che non sono certamente state tagliate da questa giunta” in quanto leggendo il bilancio preventivo della Regione per il triennio 2020 – 2022 si desume che i fondi per Trasporto Ferroviario diminuiranno progressivamente passando da una previsione di competenza di € 325.687.418,92 nel 2020, a € 273.643.070,18 nel 2021 e € 267.488.070,18 nel 2022.

Ciò denuncia le intenzioni dell’attuale amministrazione regionale che non sono per uno sviluppo del trasporto ferroviario ma anzi, se le cifre di previsione verranno confermate, se ne deduce che si avrà un ridimensionamento, in aperto contrasto con le necessità di contenimento dell’inquinamento dell’aria, della riduzione del traffico veicolare a beneficio della qualità di vita delle persone e dei bilanci pubblici.

Visto che l’Assessore afferma che “Le politiche generali ci vedono tutti favorevoli ad una mobilità sostenibile su ferro. Poi però bisogna tradurle con atti concreti…”, che inizi ad impostare questi atti concreti per quanto è nelle sue mansioni e lasciando perdere progetti fantasiosi e dispendiosi di fondi, di energie nonché di tempo che potrebbero essere dedicati a soluzioni logiche, sostenibili ed a beneficio di tutti.