A Moncalvo si prepara una stagione teatrale di spessore nel nome della sicurezza

In una videoconferenza online l’amministrazione comunale di Moncalvo ha illustrato lo state dell’arte di quella che doveva essere la stagione teatrale 2020/2021 e che è stata per forza di cose sospesa. Ma l’amministrazione non si è fermata ad attendere di uscire dalla pandemia, sta lavorando alacremente per riportare l’attività teatrale di livello nella città aleramica.
Un progetto ambizioso perseguito con determinazione in particolare dal vicesindaco Andrea Giroldo, da Andrea Monti, presidente della commissione cultura opera “Montanari”, gruppo consiliare comunale che si occupa degli eventi culturali moncalvesi, in stretta sinergia con Mario Nosengo, presidente di Arte & Tecnica che da tanti anni organizza la stagione teatrale.

Il Sindaco Christian Orecchia in apertura ha dichiarato: “Sono molto felice che oggi ci troviamo a parlare di nuovo di cultura e di teatro, lo scorso anno siamo riusciti a portare a termine la stagione teatrale con molto sacrificio e ne è valsa la pena, ma pensare di poter tornare a vivere luoghi della cultura come il nostro teatro sarebbe il massimo. Iniziamo a programmare in attesa di poter ricominciare. Moncalvo vuole essere capitale della cultura e il teatro è il luogo principe dove si manifesta”.

Ad illustrare l’attuale situazione e le prospettive è Giroldo, che spiega come a Moncalvo non ci si sia mai fermati nel programmare la cultura.

“Insieme ad Andrea Monti e Mario Nosengo – spiega il vicesindaco – siamo nuovamente qui a parlare di teatro in questo momento. La stagione 2020/2021 del teatro è ovviamente stata colpita da questa seconda ondata, attualmente saremmo dovuti essere in piena stagione. Non parlarne significava essere fermati dal Covid ma abbiamo voluto dare questo segnale e parlare della nostra stagione teatrale che ha sempre avuto la sua grande autorevolezza insieme a quelle di Asti e di Nizza Monferrato”.

Non ci sono ancora indicazioni su come e se si potrà ripartire, verosimilmente si potrà riaprire i teatri verso fine maggio, nei limiti già conosciuti. Parliamo dunque di fine primavera e inizio estate per la ripartenza della stagione teatrale aleramica. Il “come”, mancando le direttive, sono solo ipotesi: lo scenario è quella di una stagione eterogenea sui luoghi, in parte in teatro, in parte all’aperto, a seconda della tipologia dello spettacolo che si vuole proporre. Saranno spettacoli “meno complicati possibili da allestire” come specificato da Nosenzo.

“L’indirizzo che io ho dato al presidente della commissione cultura e ad Arte&Tecnica – illustra Giroldo – è di farla la stagione teatrale, di non farsi penalizzare dall’epidemia, mettersi in gioco e dimostrare di poter fare le cose in sicurezza, permettendo così al comparto teatrale di lavorare. Ci vuole coraggio ma vogliamo farlo, abbiamo vinto sfide più difficili in momenti più difficili.

Gli fa eco Andrea Monti, che non ha ancora potuto programmare molte attività alla guida della commissione cultura.

La Commissione Montanari insediata l’anno scorso ha potuto fare ben poco, ma nell’estate si è comunque potuto organizzare il Festival Cacciano in sicurezza – spiega Monti – ma il nostro auspicio è cercare di ripartire per ritornare, quando si potrà, ad una normalità. Vogliamo lavorare per poter tornare alla consueta stagione teatrale per essere pronti.

La stagione sarà curata, come sempre, da Mario Nosenzo, insieme al partner artistico Fondazione Piemonte Dal Vivo. Ed è proprio Mario Nosenzo a spiegare con estrema oggettività la situazione e le possibilità, alla luce di come si può immaginare oggi il prossimo futuro.

“Senza un minimo di programmazione non si può fare niente, così come è avvenuto per i ristoranti, è avvenuto anche per gli spettacoli dal vivo. Se c’è discontinuità la gente si disabitua.” – ha aperto così Nosenzo, senza giri di parole illustrando poi come si immagina la collocazione temporale degli spettacoli. “In linea di massima, le ipotesi sono due: spezzettare la stagione del 2021, una prima parte tra fine primavera ed inizio estate, lasciare il periodo estivo ad altre iniziative e riprendere a metà settembre, dopo Palio e Sagre, partendo dal terzo sabato di settembre, andando avanti con due/tre appuntamenti ad ottobre, per poi sospendere e ricominciare con la stagione 2021/2022 tra fine novembre ed inizio dicembre.”

Ovviamente questo scenario deve fare i conti anche con i timori delle persone che si porteranno con sé ancora a lungo.

“Il dubbio è che se non si arriva alla vaccinazione vera ma soprattutto alla cura, la gente tornerà a teatro o avrà ancora paura?” – è quello che si chiede lo stesso Nosengo che prosegue “Dobbiamo tenere conto del clima psicologico che c’è, questo andando ovviamente oltre l’interesse specifico. L’importante è che lo Stato sostenga lo spettacolo dal vivo e così noi avremo tutto il tempo di attendere e progettare nel modo più opportuno, per fare una stagione teatrale 2021 in sicurezza e la successiva di normalità.
Un altro problema è anche la capienza del teatro di Moncalvo, che ha 300 posti: con le norme attuali potrebbe contenere non più di 100 persone. Riusciremo a reggere i costi di una situazione del genere?
L’estate, con luoghi con capienza maggiore o nuovi scenari per i teatri stessi, potrebbe permettere di ospitare più pubblico e dunque più spettacoli di rilievo.”

Ma quali potranno essere i luoghi di Moncalvo a disposizione? Questa è una questione molto importante su cui l’amministrazione sta ancora facendo valutazioni.
Uno dei luoghi all’aperto dove Mario Nosengo immagina di poter proporre degli spettacoli è il foyer dello stesso teatro, ma fino a che non si potrà sapere cosa si può fare non si potranno decidere gli spettacoli da proporre e dunque anche i luoghi in cui realizzarli. Un altro posto suggestivo potrebbero essere i bastioni, ma anche queste per ora sono solo ipotesi.
Anche per il cartellone degli spettacoli si dovrà ovviamente ancora attendere: l’idea, per quanto riguarda la prosa, è di fare due spettacoli d’estate, e dai tre ai quattro entro fine ottobre. Inoltre, c’è anche l’obiettivo di riproporre quattro appuntamenti con il teatro in piemontese.

Una cosa molto importante più volte ribadita nel corso della conferenza è la questione sicurezza degli eventi, un tema su cui l’amministrazione comunale di Moncalvo ha dimostrato di saperci decisamente fare, come avvenuto in occasione della grande scommessa vinta con le due domeniche di Fiera del Tartufo, nello scorso autunno.

“Non c’è solo la volontà di tornare, ma la volontà di tornare in sicurezza, non vogliamo fare passi falsi solo per la fretta, vogliamo essere preparati sulla sicurezza” – sottolinea ancora una volta Andrea Giroldo che svela anche gli ambiziosi obiettivi per Moncalvo.
“Purtroppo questa seconda ondata è andata ad interferire su una stagione di grande espansione rispetto agli ultimi anni; il teatro è un settore in cui vogliamo mettere in campo risorse importanti. Già nei mesi scorsi abbiamo lavorato per attivare partnership con realtà private del territorio che la sostengano, la volontà era ed è di creare una stagione ancora più autorevole. Tra la realtà locali sensibili all’argomento c’è Orsolina28 che sta ultimando un teatro all’aperto – svela Giroldo – con loro abbiamo da subito instaurato un dialogo e così Moncalvo, a sorpresa, a breve avrà due teatri, uno storico, di proprietà del Comune, e uno privato, all’aperto, di Orsolina28, con cui c’è una grande comunione di intenti. Manteniamo questa volontà strategica per dare una svolta sia qualitativa sia quantitativa al nostro teatro, non solo come cartellone ma anche come interventi sullo stabile stesso.”

Le prospettive ci sono e sono di tipo espansivo, dunque. Bisogna solo avere ancora un po’ di pazienza e, quando si potrà, Moncalvo sarà pronta ad alzare il sipario ed ergersi sempre più a Capitale della Cultura del Monferrato.