Paolo Bassi su Covid-19: “Favorevole sull’utilizzo dell’esercito e della Protezione Civile”

Il particolare momento storico che stiamo vivendo non è facile, con questa seconda ondata di coronavirus; i numeri di contagiati e purtroppo morti sono molto elevati in tutto il mondo, in Europa, in Italia e purtroppo anche nella Provincia di Asti.  Serve ogni idea possibile e la collaborazione di tutti le istituzioni e anche dei cittadini.

“Il governo nazionale ha optato per certe decisioni, suddividendo l’Italia in tre fasce di rischio in base a calcoli che tengono conto di più fattori, una specie di algoritmo. Senza entrare nel merito sulla distinzione dei colori (nonostante gli elevati numeri di certe regioni, che però rimangono indicate come a basso rischio) mi compiaccio dell’idea appresa mercoledì sera 11 novembre dai telegiornali nazionali. La proposta di un maggiore coinvolgimento in questa fase critica dell’Esercito e della Protezione Civile (anche se il Premier non è entrato nello specifico di chi debba fare cosa ) mi vede concorde, se si parla anche di coadiuvare le forze dell’ordine nel difficile compito del controllo dei territori e in questo senso ho già proposto la tematica all’attenzione della Prefettura” dichiara il consigliere del Comune e della Provincia di Asti Paolo Bassi.

“L’idea nel concreto sarebbe quella di sensibilizzare i Sindaci dei Comuni della Provincia di Asti affinché richiedano la collaborazione di propri gruppi volontari di Protezione Civile facenti parte del coordinamento provinciale, allo scopo di diffondere il messaggio tramite megafono o audio preregistrato passando con i propri automezzi e, raccomandando per quanto possibile, di evitare di uscire dal proprio domicilio se non per motivi strettamente necessari, e mi pare che alcuni si siano già mossi in tal senso. Sono contento che finalmente il premier Conte si sia reso conto che il capitale umano dei volontari della Protezione Civile sia un bene e un valore aggiunto. Felice anche che abbia avuto la mia stessa idea, o almeno simile, e spero inoltre che la Protezione Civile possa anche avere “poteri straordinari”: collaborando con le forze dell’ordine e creando un sistema ibrido (pattuglie con un carabiniere o un poliziotto e un volontario della PC) al solo scopo di controllare i requisiti necessari per gli spostamenti, la cosiddetta autocertificazione. Si otterrebbe il duplice scopo di monitorare le zone più a rischio assembramenti e poter continuare a svolgere le proprie attività di pubblica sicurezza. Ma per fare ciò occorrerebbe rivedere lo Statuto della Protezione Civile e inserire le modifiche. Ma non sarebbe un iter breve. Sarebbe più rapido un provvedimento nel prossimo DPCM” sottolinea Paolo Bassi, appartenente a di Fratelli d’Italia.