La Fiera del Tartufo di Moncalvo ai tempi del Covid, una scommessa vinta (Foto e Video) fotogallery

Tartufi di grande pregio sono stati i protagonisti della seconda domenica di Fiera Nazionale del Tartufo di Moncalvo, più forte del covid e delle restrizioni.

La seconda giornata di fiera, andata in scena oggi, domenica 25 ottobre, alla presenza di numerose autorità che hanno omaggiato gli sforzi organizzati del Comune di Moncalvo partecipando al momento clou della giornata, con la premiazione dei migliori esemplari e l’assegnazione dello Zappino d’argento.

La giuria, guidata dal suo storico presidente Emilio Lanfrancone, ha decretato i vincitori delle diverse categorie.
La categoria Singolo ha visto Giancarlo Caratti che ha primeggiato con il suo tartufo da 665 grammi, a cui è andato l’ambito Zappino d’argento, secondo premio per Massimo Catalani e terza è stata Maria Enrica Rossi.
Tra i trifulau categoria Gruppo il primo premio è andato al signor Ronzano, il secondo a Isolino Inquartana e il terzo a Giorgia Paolini. Per i commercianti, il primo premio è stato ancora appannaggio di Giancarlo Caratti, al secondo Antonio Dalla Francesca.

Fiera del Tartufo di Moncalvo 2020 - 2a giornata
Giancarlo Caratti con il tartufo da 665 grammi e lo zappino d’argento

Ad alternarsi alla consegna dei riconoscimenti, Fabio Carosso, vicepresidente della Regione Piemonte ed Assessore regionale con delega al tartufo, Paolo Lanfranco, presidente della Provincia di Asti, insieme alla consigliera con delega al turismo Francesca Varca, l’Assessora al turismo del Comune di Asti Loretta Bologna, il sindaco di San Damiano d’Asti, Davide Migliasso, accompagnato da Flavio Torchio e Valter Omedè, il sindaco di Portacomaro Alessandro Balliano, Sergio Ebarnabo, vicepresidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, e il Maresciallo Giovanni Di Bari, comandante della Stazione dei Carabinieri di Moncalvo.

Soddisfazione per la riuscita dell’evento è stata espressa da Carosso: “La gente è stata tanta e molto educata, sono stati evitati gli assembramenti. E che dire poi del tartufo, che qui è stato proprio il re oggi, con degli esemplari magnifici. – commenta il vicepresidente della Regione – Sul tartufo lavoreremo ancora tanto, c’è una grande attenzione al livello internazionale.” In merito alla giornata odierna, non manca un riferimento al DPCM firmato dal Presidente del Consiglio Conte: “Oggi è una giornata grigia, non solo per il tempo, perchè abbiamo avuto ulteriori restrizioni dal Governo che non condivido totalmente ma ne prendiamo atto e cercheremo di essere responsabili come abbiamo sempre fatto, da buoni piemontesi, per tornare al più presto alla normalità.”

La Fiera del Tartufo è stata dunque una scommessa vinta per l’Amministrazione Comunale che ha fortemente voluto mantenere la tradizione proponendo la 66a edizione riadattando la fiera alle restrizioni previste dalle normative, resistendo anche al DPCM del 18 ottobre che aveva mantenuto solo le fiere di carattere nazionale ed internazionale, con i banchi degli espositori perfettamente distribuiti nell’ampia area di piazza Marconi.

Questa settimana la qualità del tartufo è stata veramente ottima e siamo molto soddisfatti. E’ stato molto difficile ma ne è valsa la pena. Il territorio ha risposto alla chiamata di Moncalvo anche con la presenza di importanti personalità politiche della nostra provincia e della Regione.” – dichiara soddisfatto il sindaco Orecchia.

Garantire la sicurezza dei visitatori è stata la priorità dell’organizzazione, con un grande sforzo che ha visto coinvolte le Forze dell’Ordine e moltissime associazioni di Protezione Civile locali.

“E’ stata dura, abbiamo lavorato mesi per mettere su un sistema di sicurezza in grado di reggere la Fiera del Tartufo di Moncalvo. – commenta Andrea Giroldo, vicesindaco e assessore alla sicurezza – Ce l’abbiamo fatta, abbiamo retto l’impatto, facendo rispettare le norme. Abbiamo ricevuto i complimenti di Istituzioni superiori e questo ci gratifica perchè siamo convinti che sia fondamentale riuscire a garantire la sicurezza senza per questo chiuderci in casa, smettere di vivere e smettere di lavorare.”