Lettere al direttore

Michele Anselmo sulla querelle del consiglio comunale: “Eppur son vivi!”

Riceviamo e pubblichiamo le considerazioni di Michele Anselmo, consigliere di minoranza di Uniti si Può, sulla querelle seguita dopo la lettera della minoranza in cui si mettevano in discussione le modalità di convocazione del consiglio comunale in programma domani, 10 settembre.


Eppur son vivi! Un rientro post ferie che mi ha davvero stupito. Dopo 3 anni sonnacchiosi (per usare un eufemismo, perché in realtà lo stato era più tendente al comatoso) la maggioranza in Consiglio comunale ha dato un segno di vita. È stato un piacere in questi giorni leggere così tanti interventi di Consiglieri, che nei 3 anni passati raramente ho sentito intervenire durante le sedute con proposte concrete e confrontarsi sui temi importanti per la città (ed è sotto gli occhi di tutti lo stato in cui versa).

Che poi i vari interventi siano tutti fuori tema, a partire da quello del Sindaco, è un altro discorso, che tra l’altro non mi stupisce più di tanto.

Innanzi tutto sorge spontanea una domanda: come mai ci sono delle interrogazioni risalenti addirittura al 2019? Risposta: perché negli ultimi 5 consigli comunali (quelli effettuati dopo lo scoppio della pandemia) la tradizionale ora delle interrogazioni non è stata effettuata. Come mai? Chi l’ha deciso? Le interrogazioni fino ad ora non rispondevano a “un’esigenza di garanzia democratica”? E’ mai successo nella storia di questo Comune che per cinque Consigli consecutivi non venissero trattate le interrogazioni? E’ stato così anche negli altri Comuni capoluogo di provincia?

Non mi si risponda che in un periodo difficile come quello vi erano altre priorità: i consigli, effettuati in modalità telematica, si sono svolti il 2 aprile (oggettivamente in un periodo difficile), il 27/28 aprile (situazione migliorata), 14 maggio, 29 giugno e 27 luglio: sicuramente non si capisce perché negli ultimi 3 consigli non si siano discusse, certo qualche risposta mi frulla in testa.

Ovviamente la Minoranza in Consiglio ha utilizzato altre modalità per ottenere risposte a domande che noi crediamo, convintamente, di importanza vitale per la nostra città: l’utilizzo delle interpellanze a risposta scritta. Ma anche in questo caso il comportamento della Maggioranza è stato alquanto deplorevole: basti pensare alla interrogazione presentata in data 28/04 sul numero di contagi COVID presso il personale sanitario ospedaliero e degli ospiti e operatori nelle RSA. La nota fornita dall’ASL al Sindaco porta data 08/05, l’inoltro ai Consiglieri comunali è avvenuto solo il 28/05 (termine ultimo per la risposta): nonostante un tema così importante, taciuto per tutto il periodo COVID, la risposta è stata tenuta ferma in un cassetto per oltre 20 giorni, una cosa davvero vergognosa e di scarsissimo rispetto verso i cittadini.

Altra modalità adottata dalla Minoranza per cercare di avere risposte e per aprire un dibattito è stata quella dei comunicati stampa (ad esempio sulla surreale gestione della riapertura degli Asili Nidi, vicenda che ancora oggi sta lasciando a bocca aperta numerosi genitori e che ha visto l’Amministrazione dormire sonni profondi ritardando di 2 settimane la loro apertura, senza alcun motive e spiegazione e senza risposte certe ad oggi 9 settembre). In questo caso il riscontro è stato ancora peggiore: risposte piccate, sarcastiche con un tono di sufficienza del tutto fuori luogo.

Nonostante tutti questi episodi la Minoranza ha sempre tenuto un ruolo propositivo e collaborativo in questi mesi, presenziando a tutti i consigli, tutte le commissioni (dove peraltro i cittadini iscritti non hanno potuto prendervi parte, ledendo così un loro diritto) e tutte le riunione non ufficiali effettuate in modalità telematica.

Abbiamo solamente chiesto che alcuni temi, che peraltro per il Sindaco sono “meno importanti rispetto a quelli già trattati e a quelli che interessano veramente i cittadini” potessero essere discussi in presenza, cosa che ci era stata garantita da alcuni Assessori (pubblicamente) in occasione delle ultime Commissioni Consiliari.
Peraltro praticamente tutti i Comuni capoluogo di provincia del Piemonte ormai dalla fine di luglio stanno tenendo le riunioni dei Consigli Comunali in presenza (Torino, Novara, Cuneo, Biella, Verbania), come mai ad Asti non si riesce ad organizzarle in presenza? Abbiamo avuto Asti Teatro con il pubblico, il cinema all’aperto con il pubblico, sono stati convocati alcuni collegi docenti delle scuole (con oltre 100 partecipanti in alcuni casi), lunedì inizieranno le scuole, medici e infermieri continuano a lavorare, sui trasporti pubblici si può raggiungere l’80 % della capienza e l’Amministrazione comunale non è in grado di organizzare un consiglio in presenza? O forse facciamo parte davvero di quella casta per cui noi dobbiamo essere più tutelati di tutti gli altri? O forse è più comodo così e si vogliono trattare temi vitali per la nostra città “en passant”.

Di seguito alcune delle interrogazioni che trattano temi “meno importanti rispetto a quelli già trattati e a quelli che interessano veramente i cittadini”, ad oggi ancora non risolte:
• Mercato Ortofrutticolo (10/2019)
• Futuro ASP (01/2020)
• Modifica viabilità piazza Torino (0/204)
• Nuova rete idrica Valleandona (02/20)
• Situazione degrado area ex Caserma Colli di Felizzano (25/05)
• Fondi erogati da stato Covid.-19 dopo nota MIUR (07/20)
• Accattonaggio centro storico (07/20)
• Situazione Ospedale post Covid 19 (07/20)
• Vecchio ospedale (06/20)
• Edilizia popolare (08/20)
Alcune delle interpellanze a risposta scritta presentate:
• Antenna via Pietro Micca (05/20)
• Antenna via Bausano (05/20)
• Situazione contagi Covid 19 (04 e 05/20, due differenti interpellanze)
• Piscina Comunale (07/20)
• Arredi scolastici (07/20)
• Parere ANAC e gestione ASP (08/20)
• Giro d’Italia (08/20)
• Amianto Scuola Iona (08/20)
• Casa di riposo città di Asti (08/20)

Michele Anselmo
Capogruppo UNITI SI PUO’