Inaugurazione Giardino dei giusti a Nizza Monferrato, Ausilia Quaglia risponde a Luigino Torello

Riceviamo e pubblichiamo la risposta di Ausilia Quaglia, assesore alla cultura del comune di Nizza Monferrato, alla lettera di Luigino Torello, presidente dell’Unione ex allievi Oratorio don Bosco di Nizza Monferrato.

“Leggo il rammarico del Presidente dell’Unione ex allievi dell’Oratorio sig Luigino Torello e intendo chiarire eventuali dubbi, precisando che non c’è stata alcuna dimenticanza né intenzione di escludere nessuno, ma semplicemente il tentativo di avere una minima rappresentanza di tutti senza superare il limite dettato dal metro di distanziamento richiesto.
Essendo ancora in periodo di pandemia e non potendo affollare troppo il sito ove sorge il Giardino, sono state invitate esclusivamente le autorità civili e militari cittadine, provinciali, regionali, e i Rappresentanti degli Enti che hanno patrocinato e/o collaborato nella realizzazione. A questo numero si sono aggiunti doverosamente un discendente familiare di ogni persona citata nelle bacheche illustrative (figlio o nipote).
Sia per Don Celi sia per Don Torello (entrambi Salesiani) era stato contattato il nuovo Superiore Generale Don Leonardo Mancini, che si è scusato per l’impossibilità di essere presente, manifestando comunque grande soddisfazione per il riconoscimento attribuito ai due preti.

Detto questo, la notizia della inaugurazione era stata diffusa nell’occasione (al 20 giugno) della apertura informale del Giardino alla città.
Il fatto che gli ex allievi non ne fossero informati non è imputabile all’Amministrazione, in considerazione del fatto che sia la stampa locale sia i canali web avevano diffuso ampiamente l’evento. (A tale riguardo, nel mantenimento delle distanze, alcuni nicesi erano comunque presenti sabato scorso, pur senza invito, giacché il luogo è pubblico).

La figura di Don Celi è stata inserita, così come quella di Don Torello, come modello di impegno e abnegazione; i “Giusti” citati non appartengono a nessuno in particolare, ma alla intera città e ci auguriamo che costituiscano esempi limpidi di servizio agli altri.
Ci saranno sicuramente, terminata la pandemia, occasioni per riproporre ulteriormente il loro operato.
Cordialmente.”

A.Quaglia