Organizzazione del trasporto scolastico tra misure anti contagio e responsabilità delle famiglie

I Comuni alle prese con l'organizzazione degli scuolabus mentre le misure di prevenzione generale sono di competenza dei genitori

Per dare avvio al prossimo anno scolastico è necessario organizzare anche il trasporto scolastico nel rispetto della normativa sanitaria e delle misure di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da SARS-CoV.

Gli scuolabus dovranno garantire tra l’altro il distanziamento di un metro tra i passeggeri (tranne se appartengono alla stessa famiglia), l’assenza di sintomatologia respiratoria o temperatura corporea superiore a 37.5°C, l’areazione e la sanificazione quotidiana.

Non sono poche quindi le problematiche che i Comuni stanno affrontando, tra costi aggiuntivi da sostenere per la disinfezione e l’organizzazione del personale e dei mezzi. Per poter applicare le misure contenute nel Dpcm del 7 agosto, che definiscono le “misure omogenee di sicurezza per il trasporto degli alunni che frequentano fino alla scuola secondaria di primo grado”, infatti, i mezzi dovranno caricare meno passeggeri per garantire il distanziamento con la necessità di fare più giri per poter garantire il servizio a tutte le famiglie richiedenti.

A monte di tutto c’è inoltre una sorta di patto di responsabilità che vede nei genitori i primi attori di prevenzione. Spetterà alle famiglie la misurazione della febbre dei propri figli prima della salita sul mezzo di trasporto e il divieto di far salire sul mezzo di trasporto per raggiungere la scuola gli studenti in caso di febbre o nel caso in cui gli stessi siano stati a contatto con persone affette Covid-19 nei quattordici giorni precedenti.

Non solo. La precondizione per la presenza degli alunni (e di tutto il personale a vario titolo operante sui mezzi di trasporto scolastico dedicato) è non solo l’assenza di febbre, ma anche di l’assenza di sintomatologia (tosse, raffreddore, temperatura corporea superiore a 37.5°C anche nei tre giorni precedenti).

“Chiunque ha sintomatologia respiratoria o temperatura corporea superiore a 37.5°C dovrà restare a casa – così si legge nelle linee guida – Pertanto si rimanda alla responsabilità genitoriale o del tutore la verifica dello stato di salute dei minori affidati alla predetta responsabilità”.

Passiamo ora alle misure specifiche per il trasporto scolastico, quelle che graveranno in modo particolare sui Comuni.

Al distanziamento di un metro si potranno attuare delle deroghe nei seguenti casi:

In conclusione si evidenzia come il Comune possa determinare, sulla base delle necessità, una differenziazione delle fasce orarie del trasporto, non oltre le due ore antecedenti l’ingresso usuale a scuola e un’ora successiva all’orario di uscita previsto.

Questo apre le porte ad altri problemi: chi potrà assistere gli alunni che arriveranno prima dell’inizio delle lezioni? E quelli invece che verosimilmente arriveranno più tardi potranno recuperare i minuti persi di attività didattica? In piccole realtà come i Comuni astigiani, infine, gli autisti degli scuolabus sono spesso anche cantonieri che quindi inizieranno a svolgere più tardi le attività ordinarie di manutenzione del paese.

Di seguito le Linee guida per il trasporto scolastico