Maltempo ad Asti, Unitisipuò: “ASP: meno consulenze informatiche e più manutenzione dei tombini”

Riceviamo e pubblichiamo l’intervento di Unitisipuò sul forte temporale che si è abbattuto su Asti nel pomeriggio di ieri, venerdì 28 agosto, con allagamenti in gran parte della città per via dei tombini che si sono rapidamente intasati.


Mentre si puliscono le cantine e si contano i danni – sperando che siano pochi – Rasero ha detto che “questi non sono più temporali”, incolpando implicitamente il cambiamento climatico. Allora a noi vengono due proposte. La prima guarda al futuro: sbrighiamoci ad approvare la Dichiarazione di Emergenza Climatica che “gira” in Comune da mesi e a rendere meno “impattante” la nostra città sull’ambiente circostante. Certo, se lo facciamo solo noi ad Asti cambia poco, e non sappiamo nemmeno se ciò basterà a limitare il fenomeno: ma se nessuno inizia a prendere provvedimenti seri come si può pensare che questo trend cambi rotta?

La seconda proposta, invece, ha meno prospettive, è meno affascinante ma è certamente più facile da realizzare. Visto che il cambiamento climatico è un dato di fatto e che queste “bombe d’acqua”, purtroppo, diventano un rischio concreto e sempre più frequente, attrezziamoci per evitare di andare a bagno ogni volta che si verificheranno. Per questo chiediamo che l’Asp, la nostra azienda dei servizi pubblici, che per inciso distribuisce ogni anno circa un milione di euro di dividendi ai soci e spende centinaia di migliaia di euro in consulenze informatiche esterne, investa di più nella raccolta delle foglie, nella pulizia dei tombini e dei canali di scolo e, già che ci siamo, anche dei marciapiedi, visto che in alcune zone della città sono letteralmente spariti fra le erbacce.

Unitisipuò