Lettere al direttore

Il ricordo dell’entrata dell’Italia nella Seconda Guerra Mondiale: “Un pugno di morti per sedersi al tavolo delle trattative di pace”

Riceviamo e pubblichiamo la riflessione di Dino Aluffi sull’inizio della seconda guerra mondiale


Un pugno di morti per sedersi al tavolo delle trattative di pace
10 giugno 1940 – Con calcolo cinico ed opportunistico, sfidando il discredito internazionale entrando in guerra contro una Francia già sconfitta, Benito Mussolini dichiarava guerra con le tristemente famose frasi ad effetto: L’ora delle decisioni irrevocabili – Dobbiamo vincere e vinceremo – Un pugno di morti per sedersi al tavolo delle trattative di pace
Eccolo raffigurato nella foto il “pugno di morti” che il Battaglione Valle Pellice del 3° Reggimento Alpini ha immolato ai desideri del Duce fra il 20 ed il 24 giugno 1940, caduti poi pietosamente sepolti dai commilitoni nel cimitero di “La Montà”, frazione del Comune di Ristolas (Francia).

cimitero alpini morti inizio seconda guerra mondiale

L’ordine di attacco giunto dal Comando disponeva di valicare il Colle della Croce il 20 giugno, di affrontare in campo aperto su un pendio completamente scoperto il fuoco difensivo dei francesi e di scendere a conquistare i paesi della sottostante vallata percorsa dal fiume Guil.
Il cannoneggiamento italiano ha distrutto in parte dei paesi della vallata, ma molto più pesante, sotto la possente e quasi disperata difesa dei francesi, il prezzo pagato dagli alpini dal Battaglione: 19 morti, per la metà astigiani (da San Damiano, San Martino Alfieri, Moasca, Montechiaro, Calosso, Vinchio, Villanova, Castelnuovo D.Bosco, Viale ed Agliano Terme) e chiamati alle armi da pochissimo tempo.
Dal 2005 in una porzione del piccolissimo cimitero di “La Montà”, grazie al Comitato Francese di Onoranze ai Caduti, è stato realizzato un sacrario militare d’onore posizionando una croce per ciascun caduto (19 italiani e 5 francesi) su cui è stato applicata una targhetta con il nome e cognome del militare, il tricolore della nazione di appartenenza, il mese e l’anno della morte.

Fra questi caduti vi era mio zio, Donato Aluffi (nella foto sotto), non ancora vent’enne, arruolato da pochi mesi (nel marzo 1940) e prontamente spedito al fronte ad affrontare il battesimo del fuoco per concorrere, anche lui con gli altri, ad inseguire quello scellerato desiderio di gloria del Duce.
“”E quando gli dissero di andare avanti, troppo lontano si spinse a cercare la verità, ora che è morto la patria si gloria d’un altro eroe alla memoria”” come diceva Fabrizio De Andrè nella sua canzone “la ballata dell’eroe”
A mio zio è stata attribuita anche la Medaglio d’Argento al Valor Militare alla memoria per l’eroismo dimostrato nell’azione, ma la mamma già vedova che lo attendeva a casa assieme al fratello Valerio (mio padre) non ha trovato conforto “nella gloria di una medaglia alla memoria”

L’elenco dei morti del Battaglione:
Bussolino Dario, Fiabane Federico, Marrone Alberigo, Giusti Romualdo, Pons Emilio, Audenino Battista, Chiesa Benvenuto, Marello Carlo, Laiolo Giuseppe, Avaro Clemente, Chiappero Tommaso, Grasso Mario, Rolle Marcellino, Ronco Giovanni, Caranzano Paolo, Barosso Eligio, Calosso Luisito, Aluffi Donato, Chiavia Giovanni

aluffi donato