Il Cerchio magico: 18 maggio… liberi tutti?

Con il decreto entrato in vigore il 18 maggio possiamo dire che molti dei vincoli e delle limitazioni che abbiamo avuto fin qui verranno meno e tanto (quasi tutto) verrà demandato alle responsabilità personali.

Questa è senz’altro una bella notizia, perché restituisce libertà ai nostri spostamenti, consente a molti lavoratori di riprendere l’attività, ma sappiamo tutti che le acquisizioni in termini di prudenza e prevenzione non sono così diffuse ed è legittimo provare apprensione per le conseguenze di questo passaggio. Per quelli di noi che hanno figli abbastanza piccoli, chiedere loro di rivedere gli amici restando a distanza di sicurezza sembra ben più difficile che evitare che si incontrino. Diverso (forse) per adolescenti e ragazzi più grandi, ma non ne sono sicura.

È normale, quindi, essere preoccupati che i contagi risalgano e che – dopo tutta la fatica fatta per evitare la malattia fin qui – ci si ritrovi ad ammalarsi e soprattutto a trasmettere il virus proprio quando il peggio sembra passato. Ma proviamo a gettare uno sguardo in avanti.

Nell’ultimo appuntamento con questa rubrica abbiamo parlato del discernimento come chiave per questo tempo complesso: discernimento nel senso di valutazione razionale, fatta di volta in volta, che tenga conto di rischi e benefici. Ora vorrei introdurre un’altra parola che ritengo importante e utile ed è adattamento: l’adattamento in biologia è quella capacità degli organismi di cambiare in base alle condizioni ambientali mutate. Certo, in biologia, le mutazioni sono casuali mentre per noi non lo sono, ma in entrambi i casi abbiamo a che fare con alcune perdite e alcuni guadagni e a mio parere soprattutto nelle relazioni.

In questi mesi ci sono mancate le nostre relazioni, ma ci siamo anche accorti che persone – apparentemente importanti nella nostra vita – non ci sono mancate affatto, mentre altre si sono rivelate vicinissime al nostro cuore. La lontananza ci ha rivelato tanto di noi e dei nostri rapporti umani e di quale adattamento stanno vivendo.

L’esperienza di questi mesi ha modificato la mappa della nostre relazioni, ha deformalizzato molti rapporti, facendo emergere ciò a cui si tiene di più e rivelando ciò che andava avanti per inerzia. Di conseguenza le comunità, pian piano, si stanno ricostruendo e si ricostruiranno, ma su basi diverse, su vicinanze emotive, su dinamiche nuove e le comunità basate su affinità profonde forse saranno più solide delle precedenti.

Mi piace pensare a questo perché, anche se a livello istituzionale assistiamo alla corsa a tamponare le emergenze pur di ricreare un simulacro di normalità (basti pensare al protocollo per partecipare alle Messe, che della Cena del Signore hanno ormai perso qualsiasi ricordo), le comunità informali sembrano aver colto l’occasione del cambiamento e si ridisegnano nel segno dell’affetto e del sostegno reciproco.

Alcune di queste comunità sono geograficamente dislocate, riusciranno a ricostruirsi fisicamente solo di tanto in tanto, ma sono solide e solidali e quando si ritroveranno, tutti dovranno sostenersi ed essere sostenuti perché usciamo tutti da una situazione pesante, dalla quale nessuno è rimasto inattaccato.

Questo tipo di adattamento mi fa sperare e credere che ci sia un’evoluzione, anche per noi, proprio ora.

Paola Lazzarini

Il Cerchio Magico: Donne violate, dove cercare la speranza