Le richieste di Confcommercio Asti all’amministrazione comunale e alla Prefettura per bar e ristoranti

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa di Confcommercio Asti.


La Confcommercio di Asti è fortemente preoccupata per il protrarsi della chiusura di molte delle attività rappresentate e, mentre sale la protesta di molti imprenditori allarmati dalla notizia del rinvio della data di riapertura delle loro attività, si fa sempre più concreta la possibilità che aumenti il numero dei “negozi di vicinato” che non saranno in grado di “ripartire” , se non si agisce in fretta e con provvedimenti adeguati.

Noi crediamo che specialmente in momenti come questi si debba agire trasversalmente, unendo le forze per cercare di fare, ognuno secondo le proprie competenze , un grande sforzo per non perdere quell’enorme patrimonio socio culturale ed economico che da sempre ha contraddistinto il nostro territorio, garantendo crescita, sviluppo, occupazione e reddito per tante famiglie.
Una crescita sviluppatasi grazie ad una sistematica capacita di riqualificarsi che ha visto la piccola e media impresa ed commercio in particolare tra i principali protagonisti.
Oggi però molti di queste imprese che operano nella ristorazione e nel settore della somministrazione, sono in ginocchio e rischiano il fallimento e la chiusura!

Questo, dopo mesi di grandi sacrifici, accettati con grande senso di responsabilità, ma noi crediamo che oggi per il commercio ci siano le condizioni per ripartire in sicurezza , nel rispetto cioè del “protocollo di regolamentazione delle misure per il contrasto ed il contenimento del Covis-19 negli ambienti di lavoro” sottoscritto lo scorso 24 aprile .
Però servono risorse e servono subito ma senza burocrazia.
Interventi di “buon senso” e “concreti” che possano essere di immediato sostegno ed aiuto per i commercianti , per consentirgli di poter “ripartire” con qualche garanzia in più e qualche spesa in meno.

In questa ottica siamo convinti che anche le Amministrazioni Comunali possano e debbano fare la loro parte , per questo intendiamo sottoporre a Lei ed alla Sua Amministrazione alcune specifiche richieste, ad iniziare dalla costituzione di un “fondo specifico per il settore bar/ristorazione” a cui poter attingere per :
– riduzione dei canoni di affitto: “accordo per gli affitti commerciali calmierati” con garanzia fidejussoria per l’affittuario e riduzione dell’IMU per il proprietario;
– Riduzione della imposta per la occupazione del suolo pubblico (plateatico) per i dehors, possibilità di ampliamento senza costi aggiuntivi;
– Riduzione della TARI;
– Sospensione dei “tributi locali” sino al 31 dicembre 2020;
– Annullamento della tassa di soggiorno;
– Annullamento della tassa affissioni e pubblicità;
– Contributo a fondo perduto per l’acquisto di materiale igienizzante, mascherine, guanti monouso, strutture protettive in plexiglass.

Consapevoli della Sua sensibilità e della comprensione delle difficoltà dei “Pubblici Esercizi del Territorio”, bar e ristorazione in particolare, Le chiediamo l’adozione di misure immediate a sostegno delle imprese operanti in questo settore .