La Pastorale dei Migranti:”Gli stranieri in condizioni sempre più di marginalità. Il Comune di Asti riveda i criteri per i buoni spesa”

Riceviamo e pubblichiamo l’intervento dei codirettori dell’Ufficio Diocesano per la Pastorale dei Migranti Daniela Iavarone e Paolo Maccario sui criteri per il sostegno economico delle famiglie in difficoltà per il Covid19.


Presa visione della delibera comunale n. 117 del 31/03/2020 recante oggetto “INTERVENTI DI SOSTEGNO ECONOMICO PER NUCLEI FAMILIARI DISAGIATI A SEGUITO DELL’EMERGENZA EPIDEMIOLOGICA DA VIRUS COVID-19: APPROVAZIONE CRITERI PER L’INDIVIDUAZIONE DELLA PLATEA DI BENEFICIARI”, l’Ufficio diocesano per la Pastorale dei Migranti, intende sottoporre all’attenzione dell’Assessore alle Politiche sociali del Comune di Asti, dott.ssa Mariangela Cotto, alcune considerazioni in merito ai criteri adottati in sede di Giunta.

Come già evidenziato dall’appello che l’Asgi (Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione) ha rivolto a tutti i Comuni italiani affinché deliberino criteri ispirati a principi di massima inclusione per la distribuzione dei contributi per l’emergenza Covid, l’Ufficio scrivente ritiene che il requisito del possesso di soggiorno Ue per soggiornati di lungo periodo, escludendo dal beneficio gli stranieri non titolari del detto titolo, ma di mero permesso di soggiorno o privi del medesimo, costringa in condizioni di maggiore marginalità persone già spesso alle prese con precarietà lavorativa, economica e sociale.
Quanto poi al requisito della residenza nel Comune, se interpretato come residenza anagrafica, escluderebbe soggetti senza fissa dimora e stranieri, con o senza titolo di soggiorno, effettivamente domiciliati nel comune e comunque oggettivamente impossibilitati a muoversi dalle misure restrittive in atto, per tornare al proprio comune di residenza o al proprio Paese.

Alla luce di queste considerazioni, che si richiamano a numerose norme (artt. 2, 41 e 43 TU immigrazione, oltre a varie direttive UE) che non consentono ai Comuni di operare distinzioni a seconda del titolo di soggiorno, ma soprattutto facendo appello ai principi di umana solidarietà affinché nessuno rischi di essere lasciato da solo in questo difficile momento, l’Ufficio Pastorale Migranti auspica una revisione in senso inclusivo dei criteri adottati dalla Giunta comunale.
Il forte impatto emotivo suscitato dalle immagini del Papa in piazza San Pietro, venerdì 27 marzo, non ci distolga dal forte richiamo morale contenuto nelle sue parole: “Su questa barca… ci siamo tutti. Non possiamo andare avanti ciascuno per conto suo, ma solo insieme”.
È per questo che la Chiesa di Asti continua e continuerà sempre ad assicurare il suo impegno a favore delle fasce più deboli, nessuno escluso, attraverso i preposti enti caritativi.
Daniela Iavarone e Paolo Maccario