Emergenza Coronavirus: la scuola riaprirà? E come sarà la maturità 2020?

Cosa ne sarà dell’anno scolastico 2019/2020? E dei maturandi 2020? Saranno ricordati nella storia come i “maturi del Coronavirus”? Ma questo cosa comporterà per il loro futuro lavorativo?

Sono tante le domande che si stanno ponendo gli studenti italiani, e anche quelli astigiani, in questa surreale situazione dettata dall’emergenza sanitaria in corso. E mentre si rincorrono le voci di un prolungamento della sospensione delle lezioni, dopo le dichiarazioni a giornali e tv del premier Giuseppe Conte e della ministra Lucia Azzolina, c’è chi pensa che a scuola per quest’anno non si tornerà proprio più.

Ma i quesiti aperti sono tanti, tantissimi. E così, le Consulte provinciali degli studenti di tutta Italia, insieme a quelle Regionali, hanno redatto un documento condiviso, basato sulle istanze di una rete capillare su tutto il territorio nazionale, per sottoporre alla Ministra le loro considerazioni, con suggerimenti concreti su quello che potrebbe essere la maturità 2020 e sulla didattica a distanza. A rappresentare gli studenti astigiani in questo percorso c’è Leonardo Scaglione, Presidente della nostrana Consulta Provinciale degli studenti, che si è confrontato gli altri Presidenti, per dar luce a questo documento che ci ha illustrato nelle sue linee guida con alcune personali perplessità.

A partire dalla maturità e dalla sua data. “La grande questione è l’Esame di Stato. – spiega ad ATnews Leonardo, raggiunto telefonicamente dalla redazione – La nostra richiesta è di mantenerla nei tempi previsti, e non rinviarla a settembre, perché ciò pregiudicherebbe i tempi dei test universitari, che dovrebbero slittare a loro volta. Ovviamente tutti si adatterebbero, ma teniamo le conseguenze che si presenterebbero, a catena, a fronte di una scelta del genere”.

C’è poi il problema del programma d’esame: il documento chiede che siano ridotti in base a quando, e se, si ritornerà sui banchi di scuola. “I programmi devono essere ridotti, nel documento del 15 maggio dovrà essere chiaro su cosa dovrà vertere l’esame di Stato, un documento importante a cui si dovrà strettamente attenere il Commissario esterno”.  Il dibattito è aperto anche per la struttura stessa dell’Esame di Stato. “Personalmente avevo proposto di tenerne la struttura, ma sospendere le Prove Invalsi a ridosso.” commenta Leonardo ma il documento chiede una revisione in alcune parti.

Il documento suggerisce questo alla Ministra: “Si propone, in via straordinaria, l’istituzione di una commissione interna, con un commissario esterno nel ruolo di Presidente. In questo modo, i Commissari interni avrebbero la possibilità di rivolgere domande più attinenti ai programmi svolti da ciascuna classe. La prima prova verrà svolta regolarmente, mentre, per quanto concerne la seconda prova, si chiede il ridimensionamento degli argomenti, a livello nazionale, al fine di garantire una base comune a tutti gli studenti. Per quanto riguarda il colloquio orale, in via del tutto eccezionale, si richiede la reintroduzione del percorso interdisciplinare.” La proposta è di reintrodurre la tesina al posto della presentazione dei PCTO, che alcuni studenti potrebbero avere difficoltà a concludere, di qui alla maturità, a causa della loro sospensione.

La questione dei PCTO, l’ex alternanza scuola lavoro, è una questione aperta anche per i ragazzi di terza e quarta superiore: “In futuro probabilmente come Consulte chiederemo alla Ministra di considerare che tanti studenti non hanno potuto svolgere i progetti e dovranno avere tempi e modalità per recuperare il tempo perduto. Nell’Astigiano forse il problema è meno sentito, perché tanti studenti le svolgono d’estate i progetti, diversamente da altre realtà.”

I timori sono anche rivolti al futuro. I maturi 2020 saranno “marchiati a vita”? E’ un timore che si presenta nei pensieri dei maturandi. “In tanti sono preoccupati, anche nell’Astigiano – confida Leonardo – perché temono che, con una maturità modificata e ridotta nei contenuti, possano essere considerati meno preparati rispetto agli altri candidati, quando gli attuali studenti di quinta superiore si presenteranno ai colloqui di lavoro, in futuro. Per questo è necessario che a livello ministeriale sia preso in considerazione anche questo fatto, nella strutturazione dell’Esame di Stato.”

Un altro grande problema affrontato nel documento per la Ministra Azzolina è il tema della didattica a distanza. “Non tutte le scuole garantiscono gli stessi standard nella formazione a distanza, non c’è uniformità. La nostra proposta è che si possa trovare una soluzione nazionale. Se la situazione dovesse prolungarsi, il Ministero dell’Istruzione dovrebbe dare almeno delle linee guida da seguire per tutti gli insegnanti, anche con documenti da condividere o lezioni attraverso file audio che possano raggiungere tutti, anche quelle zone in cui internet è debole.” – è la riflessione di Leonardo e dei suoi colleghi Presidenti di Consulte provinciali.

“La didattica a distanza si è dimostrata inefficace e, essendo l’unico mezzo d’istruzione adattabile all’emergenza Covid-19, rappresenta un forte rischio per la complessiva formazione degli studenti frequentanti l’anno scolastico in corso. – si legge nel documento sottoscritto dall’Ufficio di Coordinamento Nazionale delle CPS – Questa nuova modalità dà per assodato che ogni famiglia abbia accesso ai mezzi tecnologici necessari. Il possesso di tali mezzi non è universalmente garantito, e la difficoltà di accesso alle lezioni online aumenta ulteriormente nel caso di famiglie numerose, con più figli frequentanti.

La gestione del sistema di suddetta didattica a distanza, ha evidenziato una considerevole disomogeneità nei metodi scelti per affrontare le lezioni online, creando confusione e difficoltà tra gli studenti. – si legge ancora nel documento, che contiene riflessioni che valgono per tutte le scuole di ogni ordine e grado.

Importante riflessione riguarda anche la socialità, venuta a mancare con le misure prese dal Governo: “La chiusura della scuola ha comportato un calo di possibilità positive alla socialità, rendendo noto un non trascurabile senso di solitudine da parte degli studenti.
La realtà, nella quale gli studenti e i docenti sono stati catapultati, ha portato a una situazione di isolamento, non solo fisico, bensì anche mentale; perciò bisognerebbe incentivare le attività di gruppo, con le modalità di conference-call sopracitate, al fine di ripristinare i rapporti interpersonali con i propri coetanei e le proprie affezioni personali.”

Gli studenti hanno chiaramente messo in campo le loro riflessioni, in rappresentanza di tutto il tessuto scolastico nazionale. Adesso la palla passa alla Ministra Azzolina.