Da Asti agli studi Sony Music, due chiacchiere con Trigno

In un’intervista ai tempi del corona virus ho “incontrato” Trigno su Whatsapp per capire il rapporto che ha con la sua città, per affrontare con lui alcune tematiche della conversazione sulla musica di oggi e per farmi raccontare da lui cosa voglia dire partire da Asti e arrivare a Milano, negli studi di Sony.

Pietro Bagnadentro è un ragazzo di diciott’anni, vive ad Asti e da qualche mese è entrato a far parte della scuderia di talenti targata Hokuto Empire, capitanata da Francesco Facchinetti, con la quale ha pubblicato “Lento”, il suo ultimo singolo.

Come hai iniziato a fare musica?
Mia madre quando era piccola suonava il pianoforte per cui la musica me la sono trovata in casa e fin da piccolissimo mi son messo a suonare. Per un paio d’anni ho anche preso lezioni di chitarra alla School of Rock, qua ad Asti, per poi riprendere il piano all’Istituto Verdi, sempre qui ad Asti.
Come sempre quando si è giovani gli interessi cambiano e quando ho iniziato con il calcio ho abbandonato un po’ la musica. Due anni fa ho riscoperto questo mondo insieme a Carl (produttore di tutti i pezzi di Trigno fino ad adesso n.d.r) e ho capito che era mio, che avevo qualcosa da dire.

Qual è stato il tuo percorso musicale?
Il mio percorso musicale, per come lo intendo adesso, è partito dalla collaborazione con Carl Laurent. All’inizio registravamo in uno studio abbastanza improvvisato, la prima canzone pubblicata è stata “Prima o poi”.
“Sogno” ci ha permesso di crescere tanto, ancora adesso è la canzone con più ascolti su Spotify (130mila), è stata un po’ la svolta, ci ha aiutato a capire che potevamo farcela, che la gente apprezzava quello che facevamo.
A fine maggio abbiamo pubblicato “Occhi” (105mila ascolti) e in estate “Calmo” di cui è anche uscito il videoclip su Youtube diretto da Orleno Contuso.
Dopo l’uscita di “Calmo” un ragazzo di Asti in buoni rapporti con Francesco Facchinetti gli ha fatto sentire alcuni nostri pezzi. Dopo averli ascoltati ci ha contattati e così, sei mesi fa, siamo andati a Milano negli studi di Newco (agenzia fondata nel 2014 per nuovi talenti in fase emergente).
Qui, il 17 gennaio, siamo riusciti a pubblicare “Lento” sotto Hokuto Empire e distribuito da Sony Music.

Di cosa parla la tua musica, cosa vuoi trasmettere?
Il mio obiettivo è che arrivino le cose che scrivo, che qualcuno si possa immedesimare nelle mie canzoni. I miei pezzi parlano delle cose che vivo, ogni volta che ho uno spunto lo annoto sul mio cellulare, è un metodo che uso sia per la scrittura che per comporre al piano, è cosi che si formano le prime bozze.

Quali sono i tuoi progetti futuri?
Al momento mi sto concentrando molto su me stesso, sono in una fase molto sperimentale, voglio riuscire a tirar fuori sonorità il più possibile diverse tra di loro. La cosa più difficile è trovare la propria strada, per questo sto cercando di essere più introspettivo e, devo ammetterlo, mi piace.
In ogni caso non sento ancora il bisogno di fare un album, forse un EP, ma, ripeto, voglio prima capire cosa voglio fare, voglio studiare e crescere sia musicalmente che personalmente.

Sei cresciuto ad Asti, cosa ti ha dato e cosa ti ha tolto vivere in una realtà provinciale?
Asti mi ha dato tanto, mi ha permesso di farmi conoscere e di costruirmi un seguito che forse in una grande città non sarei riuscito ad avere. Sicuramente la realtà provinciale ti espone tanto e questa può essere un’arma a doppio taglio. Vorrei però lasciare un messaggio a chi, come me, vuole provare ad emergere in una realtà più piccola: non abbiate paura di condividere le vostre espressioni artistiche, cercate le opportunità, buttatevi, abbiate coraggio.

Quali sono le tue fonti di ispirazione in ambito musicale, cos’ha Trigno nella sua playlist spotify?
Personalmente ascolto molto il rap italiano, forse è quello il mondo da cui prendo ispirazione. Come ho già detto, però, sto cercando di crescere, sto ascoltando tanto rap francese e americano, A Boogie wit da Hoodie e Lil Tjay per farti due nomi. La mia è comunque una playlist varia non manca il Jazz, l’ R&B e tanta, tanta musica Urban.

Il giornalismo italiano ha sempre criticato il mondo rap e trap, affermando che fosse diseducativo e privo di contenuti. Tu cosa ne pensi?
Tanti han detto la loro opinione in merito, io penso che la musica sia espressione, forse ogni tanto è meglio vedere che storia c’è dietro i pezzi di molti artisti rap o trap. Non va sempre preso tutto alla lettera, il mondo del rap nasce come protesta, è pronto per natura ad essere criticato.

Capita magari ed è anche il tuo caso, che non sia ancora uscito un disco e che un artista abbia già un buon seguito social e molte stream, com’è essere un esordiente adesso, in Italia?
In Italia il livello si è alzato tantissimo, parlo della qualità del suono ma anche della produzione musicale. Tha Supreme in questo momento è al primo posto per questo, c’è chi è bravo tecnicamente e poi ci sono i geni, che possono permettersi tutto, ecco per me lui è un genio.
Tra l’altro il rap italiano ormai collabora tanto con l’estero, cosa che era impensabile fino a qualche anno fa. Questo deve essere per gli emergenti come me una spinta in più per cercare di avvicinarci il più possibile a quel livello. Per gli esordienti non è solo difficile emergere dunque ma anche rimanere in alto. Il bello è che essendo ancora poco conosciuto hai la libertà di sperimentare, nessuno ha verso di te troppe pretese, sei più libero, puoi esprimerti e trovare la tua strada.

Ascolta Trigno su Spotify.
Trigno è su Instagram.

Photo credits:
Foto di copertina: Matteo Morra.
Seconda foto: Gaia Craveri