Conclusa a Monastero Bormida l’installazione del sistema di videosorveglianza

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È stato da poco ultimato nel concentrico di Monastero Bormida il sistema integrato di videosorveglianza, realizzato dal Comune grazie a un finanziamento statale ottenuto per mezzo della Prefettura di Alessandria e cofinanziato da fondi propri dell’ente.

Le nuove telecamere, su progetto dell’ing. Luca Baldissone di Acqui Terme, sono state posizionate dalla ditta Ezio Brignone di Montechiaro d’Acqui.

Sono monitorate tutte le vie di accesso la paese: la s.p. 25 verso Bubbio e verso Bistagno, così come la provinciale per Roccaverano e per Ponti sono presidiate da coppie di telecamere, una specifica per la lettura targhe e una “di contesto” per tenere sotto controllo le strade e le aree limitrofe.

Altre telecamere sono installate vicino alle scuole, in via Circonvallazione presso il bivio della strada comunale che sale verso Cassinasco, in piazza Roma, in piazza Castello e nelle adiacenze degli impianti sportivi. I dati vengono inviati ed elaborati ad un computer posizionato nella sede comunale, i cui accessi sono stabiliti dal regolamento sugli impianti di videosorveglianza e verranno gestiti in sinergia con il Comandante della Stazione Carabinieri di Bubbio anche per le esigenze delle forze dell’ordine. In questi giorni si stanno effettuando i test per ottimizzare le ricezioni e rendere standard le procedure di conservazione in sicurezza dei dati. A partire dalla metà del mese di febbraio le telecamere, già in funzione da fine novembre, saranno pienamente operative.

Secondo quando dichiarato dal sindaco Gigi Gallareto, che ha coordinato il progetto insieme al consigliere delegato alla Protezione Civile Vincenzo Gallo, e riportato sul sito web del Comune stesso: “L’intento  è quello di rendere il paese più sicuro, non solo relativamente ai furti, ma anche esercitando un monitoraggio sulle auto in transito, una verifica su cosa succede nei luoghi di aggregazione giovanile, una attenzione alla tranquillità delle tante persone anziane. Non saranno gli occhi del grande fratello, perché le normative stabiliscono bene la salvaguardia della privacy e i limiti di utilizzo, ma senza dubbio sono uno strumento utile anche per i Carabinieri, soprattutto se considerate in continuità con analoghi reti di telecamere installate negli altri paesi della valle. Non è che si possa pensare di debellare del tutto i reati verso le persone o le abitazioni, ma è senza dubbio un bel deterrente, soprattutto se integrato con il sistema del Controllo del Vicinato”.

Servizio ques’ultimo attivo da quasi due anni con un gruppo WhatsApp con oltre 200 iscritti gestito e regolato dai referenti comunali, con il compito di avvisare in caso di presenze o comportamenti sospetti, segnalando le anomalie riscontrate ai Carabinieri, ai quali poi spetta il compito di eventuali indagini o verifiche.

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