Il fascino della Legione Straniera ha conquistato gli Astigiani

Al primo appuntamento del 2020 de “La Grande Storia a Teatro” un foltissimo pubblico ha stipato la Sala Pastrone del Teatro Alfieri per seguire le vicende del più famoso corpo militare francese nei suoi quasi 190 anni di vita.

A fare da guida agli spettatori dalle dune del deserto Nordafricano all’Indocina, passando per le riarse terre messicane e i campi di battaglia di ogni guerra combattuta dalla Francia c’era lo storico Gianni Oliva, autore di un dettagliato libro dedicato alla Legione (Fra i dannati della Terra – Storia della Legione Straniera, Ed. Mondadori).

Celebri canzoni come “Mon legionnaire” e “Je ne regrette rien” dedicate da Edith Piaf ai “kepì blanc” hanno fatto da colonna sonora alle storie di tanti personaggi celebri che hanno vestito l’uniforme da legionario: il patriota Carlo Pisacane, il principe Aage di Danimarca, lo scrittore Curzio Malaparte, l’ex ministro fascista Giuseppe Bottai sono solo esempi di come la Legione sia stata polo d’attrazione o rifugio per uomini dalle vite più diverse.

Ma il vero protagonista della giornata è stato Aldo Nebiolo, astigiano di 89 anni, sergente legionario in congedo, insignito delle più alte decorazioni militari francesi.

Brillante ed acuto il veterano si è sottoposto alle domande incrociate del moderatore, Vanni Cornero, e dell’assessore Gianfranco Imerito, ripercorrendo le sue vicende, dall’arruolamento giovanissimo ai tre anni di guerra in Indocina, sempre in prima linea. “Ho combattuto, ho fatto il mio dovere, senza mai odiare nessuno, anzi rispettando sempre il valore degli avversari”, ha concluso l’anziano legionario. E a questa serena coerenza il pubblico della sala ha risposto con un lungo e convinto applauso.