Blutec Asti, Fim-Fiom-Uilm unite: “Non siamo disposti a cedere di fronte all’oblio, difenderemo la fabbrica ed ogni singolo posto di lavoro”

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa unitario di Fim-Fiom-Uilm e Rsu Blutec Asti

“La presente per denunciare la forte preoccupazione che sta destando l’attuale situazione aziendale presso la Blutec di Asti.

PREMESSA

La Blutec è composta da un gruppo di aziende sparse sul territorio nazionale, tra queste l’ex stabilimento FCA di Termini Imerese, la ex IRMA di Atessa, più altri stabilimenti sparsi tra Basilicata e Piemonte, tra cui appunto il sito di Asti (ex Weber- ex Ages).

II gruppo a Maggio 2019 è entrato in Amministrazione giudiziaria. A seguito di un forte indebitamento è stato avviato un tentativo di concordato che non ha avuto esito positivo, pertanto la società tramite il commissario giudiziale ha richiesto presso il MISE l’apertura di una procedura di Amministrazione straordinaria; riscontrato lo stato di insolvenza e la grave crisi finanziaria lo stesso Ministero ha espresso parere positivo ed ha provveduto a nominare 3 Amministratori in data 18 ottobre 2019.

Lo scopo dell’Amministrazione è sostanzialmente quello di mantenere produttivi tutti gli stabilimenti salvaguardandone l’occupazione mediante una ristrutturazione economica che deve passare attraverso la riorganizzazione dei processi e/o la cessione dei rami d’azienda.

Sempre in premessa è necessario specificare che la crisi vissuta ad Asti non è da ricondurre alla sola flessione dei mercati, ma alle scelte sconsiderate della vecchia proprietà che non ha saputo – o meglio voluto – sviluppare un piano industriale che permettesse di restare competitivi e produttivi. L’unico interesse del vecchio imprenditore era quello di speculare attraverso macchinazioni contabili e mettendo a garanzia dei creditori i beni aziendali (tanto da farsi sequestrare addirittura l’immobile astigiano).

Visto quanto sopra, la preoccupazione nasce sostanzialmente dall’immobilismo riscontrato in questi mesi di commissariamento, che dal nostro punto di vista non si è operato in modo da rendere più efficiente lo stabilimento e quindi interessante agli occhi di eventuali soggetti interessati all’acquisizione.

Al momento denunciamo:
– la mancanza di un progetto industriale che riguardi la riorganizzazione dei processi produttivi e la ricerca dell’efficienza
– l’implementazione di una piattaforma commerciale
– un piano di contenimento dei costi a fronte di una riduzione severa del fatturato

Inoltre, sorgono dubbi sulla concessione di fiducia da parte dei commissari nei confronti del vecchio management, legato alla precedente proprietà che ha contribuito al dissesto finanziario e materiale dello stabilimento. Grazie anche a loro il gruppo in 5 anni ha accumulato un passivo di oltre 350 milioni di euro.

Possibile che i tre commissari non nutrano nessun dubbio? Noi sì.

Lo abbiamo denunciato preventivamente, sollecitando il reclutamento di consulenti esterni che avrebbero dovuto svolgere un ruolo esecutivo o quantomeno di controllo rispetto alla missione degli amministratori straordinari nel riorganizzare i processi produttivi, recuperare efficienza e credibilità nei confronti dei partner commerciali; in funzione della conservazione delle attività e dell’occupazione nel sito di Asti.

Più volte abbiamo cercato di comunicare attraverso i consueti canali delle relazioni industriali, senza alcun ritorno, pertanto, ignorati, esasperati e preoccupati riteniamo necessario denunciare pubblicamente quanto si sta verificando in quel di Asti, così da sollecitare l’attenzione dei soggetti delegati. Tutto ciò va in contrasto con gli impegni presi in sede sindacale ed istituzionale

Allo stesso tempo chiediamo il coinvolgimento delle istituzioni territoriali, in questo momento è necessaria la vicinanza di tutti.

In conclusione, ribadiamo che non siamo disposti a cedere di fronte alla trascuratezza e all’oblio e che difenderemo con forza la “nostra fabbrica” ed ogni singolo posto di lavoro.”

FIM-FIOM-UILM Asti
RSU BLUTEC Asti