Lettere al direttore

Uniti si può sul futuro delle prenotazioni per visite ed esami medici: il CUP regionale sarà attivato?

I consiglieri di minoranza Beppe Passarino e Michele Anselmo (Unito si può) chiedono con un’interrogazione al sindaco di Asti, Maurizio Rasero, chiarimenti sulle modalità di attuazione del progetto di un CUP (Centro Unico Prenotazioni) regionale, finalizzato all’abbattimento delle liste d’attesa, ma che potrebbe penalizzare le fasce più deboli della popolazione.

Di seguito pubblichiamo l’interrogazione mandata alla nostra redazione.

PREMESSO CHE:

  • risulta ai Consiglieri interroganti che la Regione Piemonte abbia da tempo attivato un progetto di CUP (Centro Unico Prenotazioni) REGIONALE, finalizzato all’abbattimento delle liste d’attesa;
  • secondo quanto appreso, ai cittadini che prenotano una visita specialistica o un esame diagnostico, verrà offerto dal CUP regionale il primo posto libero in un luogo diverso dall’Ospedale di residenza, in base all’organizzazione esistente, nelle varie strutture sanitarie del Piemonte e alla loro migliore e più celere capacità di offerta delle diverse prestazioni;
  • qualora il luogo proposto dal CUP regionale, per erogare la prestazione richiesta, dovesse essere troppo distante dal luogo di residenza e quindi difficilmente utilizzabile, il cittadino sarà sottoposto ai tempi di attesa (probabilmente lunghi), per la specialità a lui necessaria, nella struttura sanitaria vicina al suo domicilio;

CONSIDERATO CHE:

  • da quanto appreso tale logica di “prenotazione regionale” sostituisce il principio della migliore offerta delle prestazioni sanitarie per singoli territori, con tempi di attesa in base alle urgenze; con quello di una distribuzione regionale che rispetti i tempi standard;
  • se la nuova ipotesi, su base regionale, sembra poter ridurre i tempi di attesa, appare del tutto evidente che le fasce più deboli e le persone anziane con scarsa capacità di mobilità, saranno penalizzate dalla maggiore distanza, come pure coloro che risiedono in quei territori della Provincia già disagiati anche dall’offerta sanitaria del capoluogo (es. Langa astigiana, nord della Provincia); spingendo l’utenza con disponibilità economiche, o per valutazione che i costi si parificheranno, a fruire delle prestazioni private rinunciando a quelle pubbliche;

interrogano, quindi, il Sindaco e l’Assessore delegato affinché rivolgano con urgenza i quesiti alla Direzione Generale della Asl Asti:

  • se l’ipotesi di CUP regionale rientra nei piani programmatici della nuova Giunta regionale del Piemonte;
  • se tale ipotesi è stata discussa nella Conferenza dei Sindaci e se sarà spiegata e discussa nella prossima Conferenza dei Sindaci in calendario;
  • come la Asl Asti si stia attrezzando, qualora l’ipotesi di CUP regionale procedesse, e quale ruolo avranno le strutture sanitarie astigiane;
  • se il CUP dell’Ospedale Cardinal Massaia sarà mantenuto, con quali offerte e tempi;
  • se il “tempo zero” per le specialità attualmente presenti, sarà mantenuto e quale sarà la sua interazione con il CUP regionale.

I Consiglieri del gruppo UNITI SI PUO’
Giuseppe Passarino e Michele Anselmo