Stretta sui contanti: cosa ne pensano i giovani astigiani?

In un periodo di crisi economica come quello che stiamo vivendo torna, sul banco degli imputati, la lotta all’evasione fiscale.
Tra le priorità del governo giallorosso troviamo, appunto, l’introduzione di incentivi destinati a chi effettua pagamenti elettronici preferendoli al contante. Promesse elettorali o obiettivi concreti per il futuro? Solo il tempo lo dirà, cosa è certo è che il cambiamento e i giovani viaggiano sullo stesso binario.

Mentre, tra gli adulti, risulta ancora difficile immaginare un cambiamento radicale, nella fascia d’età tra i 18 e i 24 anni si registra una maggiore preparazione nell’affrontare il passaggio dal contante alla moneta elettronica.

Tra i giovani astigiani, c’è chi ha vissuto esperienze di vita all’estero e che ha avuto la possibilità di rapportarsi con mondi diversi. Per loro, diventa più facile fare un confronto fra ciò che accade da noi e come si gestisce il rapporto con il denato, all’estero.

Già 15 anni fa, in Finlandia, si pagava il caffè con il bancomat, come testimoniano esperienze di astigiani all’estero nella scorsa decade; figuriamoci adesso. Un’esperienza significativa e recente, ce la racconta il giovane Giovanni Fogliati.

Giovanni, liceale di 18 anni, ha trascorso l’anno passato in Canada con l’associazione Intercultura. Qui ha potuto studiare e soprattutto assaporare uno stile di vita completamente diverso rispetto a quello dell’Italia.

Ci racconta Giovanni: “In Canada, anche la minima spesa può essere pagata tramite carta di credito. In Italia, invece, le attività incorrono spesso nel costo delle commissioni rifiutando i pagamenti elettronici. Sotto questo punto di vista il nostro paese non si può certo definire un paese all’avanguardia”.

L’Italia è ancora estremamente “dipendente” dal contante, e lo possiamo constatare nella quotidianità. Ma, nel mondo dei giovani, sta facendo capolino un nuovo metodo di pagamento.

Oggi per pagare non c’è più bisogno di avere con sé banconote o bancomat, basta usare lo smartphone. Inviare denaro con un semplice clic e senza metter mano al portafogli è una comodità ormai impareggiabile.

App come “Satispay” spopolano tra i giovani, soprattutto perché si tratta di un metodo sicuro in quanto il sistema non utilizza dati sensibili e dopo il pagamento l’applicazione si chiude senza permettere a terzi di accedere al denaro.

Coinvolgere i giovani nella riflessione sui pagamenti elettronici e, di conseguenza, tracciabili, è di primaria importanza, per un cambiamento di rotta epocale e per intraprendere la strada di una vera rivoluzione culturale.


E voi giovani astigiani, cosa ne pensate? Se volete farci sapere la vostra opinione sul tema scriveteci a direttore@atnews.it o su instagram@atnews.it