Lettere al direttore

Cgil Asti : “La dolorosa situazione della guerra in Rojava e delle donne curde”

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Riceviamo e pubblichiamo il comunicato delle Donne Cgil Asti

C’è guerra in Rojava, la regione curda nel nord della Siria oggi lasciata in pasto alla Turchia.

I Curdi sono stati tra i pochi a contrastare i tagliagole dell’Isis sul terreno, pagando con le loro vite: ora che non servono più, il mondo li scarica e li consegna alla rappresaglia del nemico storico Erdogan. C’è un ulteriore elemento che rende dolorosa questa vicenda ai nostri occhi: nel Rojava si era instaurata, pur nell’ambito di una guerra di Resistenza, una società radicalmente democratica e fondata sull’uguaglianza tra uomini e donne. Le donne curde lì combattono insieme agli uomini, su di un piano di perfetta parità. Come dice Dabr Iomma Issa, comandante delle Ypj (le brigate femminili): “Le donne sono da sempre le maggiori vittime dei conflitti: sapevamo che se volevamo difenderci dovevamo essere noi a farlo”. Certo questa guerra avrà ragioni economiche e geopolitiche. Come sempre. Ma non deve sembrar vero ai machisti signori delle guerra (Erdogan, l’Isis, i loro protettori emiri…) di poter stroncare un modello sociale così avanzato. Queste donne che, invece di essere bottino di guerra come sempre, diventano soggetti, alzano la testa e combattono! Il nostro cuore è con le donne curde. Che l’Italia e l’Europa facciano di più, non si limitino ad accorati appelli. Questa, ancora più di altre, è una questione di civiltà.

Donne Cgil Asti

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