Asti, il Comune razionalizza l’acqua nel campo nomadi: “Misure di equità e buonsenso”

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Il Comune di Asti ha comunicato di razionare l’acqua nel campo nomadi di via Guerra.

“E’ un’azione di buonsenso e di equità” la definisce il vicesindaco Marcello Coppo in alcune dichiarazioni. Il vicesindaco aveva già da tempo preso in carico l’annosa situazione del campo nomadi, dove le bollette inevase dell’ASP assommano a quasi 100mila euro.

Da pochi giorni sono entrate in funzione in via Guerra le elettrovalvole che permettono erogazione solo in determinate fasce orarie. Il consumo di acqua passerà così da 36mila metri cubi di acqua all’anno a circa 2mila metri cubi, con un risparmio a carico della collettività di circa 100mila euro l’anno.
Se le elettrovalvole verranno manomesse, il flusso di acqua si interromperà completamente.

L’azione messa in campo in questi giorni è solo una delle tante che hanno visto impegnato il vicesindaco, che da tempo combatte per una regolarizzazione della situazione nell’area.
L’anno scorso il Consiglio Comunale aveva licenziato un nuovo regolamento riguardante il campo: tra i punti salienti, la limitazione dei servizi alle parti comuni e non alle casette (l’acqua per esempio), il divieto di parcheggio nel campo, contratti diretti con il gestore e non con il Comune. Ma anche il rispetto della frequenza scolastica, il divieto di possedere altre case nel territorio comunale e quello di accendere fuochi, oppure quello di utilizzare minori per l’accattonaggio.

Nuovi obblighi , insomma, che i circa 270 tra sinti e rom presenti ad Asti dovranno rispettare, pena l’allontanamento dei soggetti dal campo. Una permanenza che comunque dovrebbe durare per tutti meno di due anni. Entro il 2020, infatti, i campi nomadi dovranno essere smantellati, in linea con le direttive Ue.

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