Fabio Carosso: “Numeri incredibili grazie all’effetto Salvini”. Ora priorità per ospedale di Nizza, viabilità, agricoltura e lavoro

Percentuali incredibili, con numeri altissimi. Non ci crede neanche Fabio Carosso, neo eletto consigliere regionale della Lega Nord in Regione, ai numeri che lo hanno portato a Torino.

Carosso, si aspettava un successo elettorale così ampio della Lega?
Mi aspettavo buoni risultati, ma non con queste proporzioni. Sicuramente ad Asti c’era un clima favorevole, e ho riscontrato un forte appeal della gente nei nostri confronti. Quello che ci ha aiutato per arrivare a questo risultato è stato però quello che voi giornalisti chiamate “l’effetto Salvini”. Un leader che è amato e che ci ha trascinato a queste percentuali, anche se lui personalmente non si è speso nella campagna elettorale. Ma lo ha fatto perché sapeva di contare su un partito forte sia in città che in provincia.

Numeri così alti corrispondono anche ad una responsabilità alta. Quali sono secondo lei le priorità dell’Astigiano?
Assolutamente. Sono un imprenditore abituato a lavorare e quindi fin da subito ci rimboccheremo le maniche per portare avanti quanto promesso in campagna elettorale.
Prima di tutto bisogna investire sull’Ospedale di Nizza, che deve essere completato con un pronto soccorso funzionale per tutto il Sud Astigiano.
Quindi bisogna lavorare sulla viabilità, portando avanti il progetto della tangenziale Sud ovest. Poi agricoltura e lavoro: su questo versante c’è tanto da fare. Per i giovani penso a progetti che possano inserirli maggiormente nelle piccole e medie aziende del nostro territorio. Mai come oggi c’è bisogno di impieghi qualificati che a volte le aziende faticano a trovare. Dobbiamo elaborare politiche in grado di poter dare ai giovani, magari laureandi, la possibilità di scelta e di inserimento lavorativo già durante gli anni dell’Università. Su questi temi penso che si possa fare tanto e bene.
Per concludere, penso al turismo, che è una delle eccellenze del nostro territorio. Bene quello che sta capitando tra Asti e Alba, ma le politiche di offerta turistica devono essere elaborati con progetti su base regionale. Credo che si possa sviluppare maggiormente la domanda che arriva da regioni vicine, per esempio dalla Lombardia: abbiamo però bisogno di un’offerta più variegata in grado di coinvolgere tutto il territorio regionale.

Un tema che alla Lega sta molto a cuore è quello della sicurezza. Il ricorso alla Corte Costituzionale contro il decreto sicurezza verrà ritirato?
Penso di sì, al di là delle valutazioni che verranno fatte nella nuova Giunta. Dobbiamo però sgombrare il campo dai fraintendimenti: noi non siamo per il far west, una maggiore sicurezza piace a tutti. Si è visto con il progetto dei comuni telesorvegliati: all’inizio c’era la paura di avere “sindaci guardoni” ma quando si è capito che là dove le telecamere venivano installate i furti diminuivano la cosa è stata apprezzata da tutti.

Ultima domanda, secondo lei su autonomia e Tav il governo rischia?
Io credo che l’autonomia, che non vuol dire federalismo, sia ormai un iter avviato nelle regioni del nord. Per il Piemonte, per esempio nella manutenzione di strade Anas, questo può comportare un risparmio di risorse che potrà essere impiegato in altri settori. E anche sulla TAV, infrastruttura fondamentale, credo che Salvini e Di Maio potranno mettersi d’accordo. E’ un opera che va spiegata a tutti, ma che porta indubbi benefici per la nostra Regione. Certamente, l’Europa deve fare la sua parte anche perché il corridoio della Tav è di interesse continentale.