Lettere al direttore

Amasio e Garrone: “Asti sola contro i 23 consiglieri regionali PD che vogliono smantellare il CUP locale”

Riceviamo e pubblichiamo.

Pur di dimostrare di aver fatto “qualcosa” nell’ambito della sanità pubblica, la Regione Piemonte targata PD decide di fare di Asti il proprio capro espiatorio.
Uno degli obiettivi è poter inaugurare entro il 26 maggio l’avvio ai lavori per un CUP (Centro Unico Prenotazioni) ad estensione regionale, idea di per sé valida. Quello che è, invece, inaccettabile è il COME.

Il PD ha, infatti, dato mandato all’ASL di Asti di smantellare il proprio CUP Locale a favore di quello aggiudicato con gara Regionale, composto da un modulo base ed una serie di ”funzionalità opzionali da definirsi”. Queste ultime prevedono costi elevati e attualmente non noti, con tempi di realizzazione lunghi ed incerti, minori servizi integrati ad uso dei cittadini e dunque, sicuramente una NON risposta alle loro esigenze.
Oggi Asti può vantare un CUP Locale operativo, perfettamente integrato con tutte le attività clinico-sanitarie dell’Ospedale e del territorio e già dotato di tutte le funzionalità richieste e previste dalla Regione. La possibilità di preservare gli investimenti effettuati sino ad oggi esiste. L’ASL AT potrebbe, infatti, connettersi al CUP Unico regionale attraverso il suo attuale CUP Locale (senza sostituirlo con quello con futuri moduli Opzionale, come da “ordini”), il quale è in grado di garantire il mantenimento di tutte le attuali integrazioni con il territorio e con l’ospedale, determinando costi pari a ZERO e tempi certamente brevi.

A quanto pare, però, ciò non interessa alla nostra DIREZIONE GENERALE astigiana, ma ciò è ovvio in quanto espressione politica della Regione stessa, e tanto meno al rappresentante per eccellenza del nostro territorio, l’attuale Assessore astigiano Giorgio Ferrero, oggi in corsa per le elezioni del 26 maggio. Così, pur di dimostrare che qualcosa “di buono” in ambito sanitario hanno fatto, aprono ufficialmente le porte ad un ulteriore “illuminato” (e costoso) ridimensionamento delle funzioni dell’Ospedale Cardinal Massaia di Asti; il primo tentativo avvenne già nel 2014, sventato dall’opposizione di tutta la città.

Da cittadini astigiani chiediamo: quando smetterete di sacrificare sempre Asti, il suo territorio e noi astigiani pur di salvaguardare la vostra scellerata politica?

Monica Amasio – Capogruppo Lega
Federico Garrone – Capogruppo Noi per Asti