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Speciale 118 Sindaci: intervista a Roberto Cussotto, Sindaco di Azzano d’Asti

118 Sindaci: incontriamo Roberto Cussotto, Sindaco di Azzano d’Asti.

Da bambino aveva mai immaginato di diventare sindaco?

No, mai. Quando io ero bambino il Sindaco era una “persona” un po’ diversa da quella di oggi. Comunque non l’avrei mai immaginato.

Come è nata la Sua candidatura a sindaco?

Dal fatto di essere già in Consiglio Comunale da 15 anni, prima come consigliere e poi come assessore. E’ stata un percorso quasi naturale ed è stata “quasi” una necessità.

Tra le persone della giunta precedente, non c’era nessuno che voleva fare il sindaco. Me lo hanno chiesto in tanti, ed io non me la sono sentita di dire no.

Da parte mia l’ho fatto per un attaccamento al mio paese dove la mia famiglia vive da almeno sette generazioni. 

Aveva già qualche esperienza di tipo amministrativo o comunque nel settore pubblico?

Solo quella di Consigliere ed Assessore. Per il resto io ho sempre lavorato nel settore privato, prima come dipendente, poi come imprenditore.

Quale è stato il suo primo pensiero nel momento che ha capito di essere stato eletto?

Adesso è realtà. Adesso devo fare e non solo più dire.

Quale è stato (o è) l’impegno più complesso che in questa carica ha dovuto affrontare?

Più che complesso, direi che il più delicato delicato è stato l’argomento dei richiedenti asilo e immigrazione.

Purtroppo la popolazione ha una certa visione dell’argomento e si è dovuto fare una grande opera di spiegazione e sensibilizzazione.

Ma questa vicenda mi ha aiutato a capire come va il nostro mondo. Oggi, sovente, ci viene trasmesse visioni diverse da quelle che realmente sono.

A quale tipologia di materia o argomento deve dedicare più tempo?

Il tempo a disposizione è poco, si da il giusto peso un po’ a tutto anche perché il Sindaco, in un paese di queste dimensioni, è il riferimento di tutto e di tutti, anche se devo dire che ho un valido aiuto dalla mia squadra. Molti compiti riusciamo a dividerceli.

Fino ad oggi, quale è stato l’atto da Lei compiuto in carica, che Le ha dato più soddisfazione?

Un paio di atti, che sono ordinari ma importanti come la riconversione a LED della illuminazione pubblica che ci ha permesso sia di risparmiare sui costi e l’impianto di videosorveglianza che ha limitato le visite sgradite alle nostre abitazioni.

In che modo (o in quali modi) comunica con i concittadini?

Essendo poco presente in comune per motivi di lavoro, ho un sistema di SMS che utilizzo per comunicare ai cittadini le cose importanti ed urgenti. Abbiamo una APP che può inviare comunicazioni ai cittadini che l’hanno installata.                             Poi c’è il rapporto diretto. Quando ci sono, non ho problemi a parlare con tutti.

Soddisfatto di come porta avanti il suo incarico o no?  Si augura di poter continuare per altri mandati amministrativi?

Non molto, perché vorrei farlo meglio e vedo che ci sono ancora molti margini di miglioramento. Io pretendo sempre molto da me stesso e penso che si possa sempre fare di meglio.

Nell’immediato non ho intenzione di proseguire, magari se un giorno andrò in pensione ed avrò più tempo, potrei tornare; ma oggi per motivi personali e di famiglia non ce la faccio a continuare.

Quali accorgimenti, che lei ha attuato, consiglierebbe ai colleghi per rendere l’azione del sindaco più efficace?

Essendo un “giovane” del sistema amministrativo, non ho proprio idea di cosa potrei consigliare agli altri.

In generale, posso dire, che in questo ruolo, uno non deve pensare al proprio orticello, ma unirsi insieme per poter contare di più. Ma noto che fra i miei colleghi non c’è molta volontà di andare in questo senso.

Di cosa avrebbe bisogno un sindaco per fare funzionare meglio la macchina comunale?

La macchina comunale, se composta da persone valide, potrebbe funzionare bene anche così come è adesso, però ci sono molti impegni dei dipendenti rivolti a soddisfare richieste di enti esterni che fanno perdere tempo a scapito delle esigenze più concrete.

Il problema sicurezza, nel suo Comune come è percepito dai cittadini? Cosa viene fatto e cosa, eventualmente, si dovrebbe fare di più.

E’ sentito sicuramente tra i problemi ai primi posti dei miei concittadini. Abbiamo installato la videosorveglianza che stiamo potenziando.

Si dovrebbe fare più educazione e opera di sensibilizzazione sui cittadini affinché si prestino ad una maggior collaborazione fra se stessi. La situazione potrebbe migliorare.

Abbiamo in corso il progetto del “Controllo del Vicinato” ci stiamo lavorando perché vorremmo attuarlo.

Poi ci sono i Carabinieri della Stazione di Castello D’Annone. Stiamo organizzando incontri con la popolazione.

Sono aumentati negli ultimi anni i bisogni sociali della popolazione? Di che tipo? Cosa si può fare per affrontarli meglio?

Aumentati non mi pare, non ho avuto nessuna percezione di aumento di questi problemi. Abbiamo qualche caso, più che altro dovuto a motivi di anzianità.

Siamo associati al COGESA che risponde sempre e lavora bene, ma per fortuna non ci sono situazioni critiche.

I servizi essenziali ci sono in paese (posta, medico, dispensario farmaceutico) non ci sono carenze. Abbiamo anche buoni collegamenti con mezzi di trasporto sia per gli studenti che per tutta la popolazione verso e dalla città.

Ci sono organizzazioni di volontariato nel suo Comune? Collaborano con il Comune? Se si, in che modo?

Abbiamo La Pro Loco che organizza tutte le manifestazione del paese, dalla festa del paese ed a tutti gli altri eventi. Collaborano col comune, ma purtroppo è il comune, che per vincoli di legge e di budget non può fare molto per collaborare con la Pro Loco.

Ha ancora un sogno o un progetto tutt’ora nel cassetto, che vorrebbe poter realizzare?

Vorrei ancora fare molto per riqualificare l’arredo urbano.

Poi sto continuando con la riqualificazione della illuminazione pubblica dove il 50% è ancora di proprietà dell’ENEL. Vorrei acquisire questa quota, e poi sarà la prossima amministrazione a portarla a termine.

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