Speciale 118 Sindaci: intervista a Elsa Ormea, Sindaca di Cossombrato

118 Sindaci: incontriamo Elsa Ormea, Sindaca di Cossombrato.

Da bambina aveva mai immaginato di diventare sindaco?

Assolutamente no. Io ero una bambina timidissima, introversa, dedita allo studio e alla lettura. Neanche in famiglia c’erano stati casi di persone inserite nella Amministrazione Comunale. Questo tipo di argomento non ha mai fatto parte delle conversazioni in famiglia. 

Come è nata la Sua candidatura a sindaco?

E’ stata la Sindaca precedente, la Signora Garbero, a chiedermi la disponibilità, in quanto lei non avrebbe più potuto candidarsi in quanto passata alla presidenza del SEA del quale parleremo dopo.

Non mi ero proposta io, ma quando mi arrivò la proposta l’ho accettata per avere la possibilità di fare del bene per il paese in cui vivo e che amo.

E prima di accettare ufficialmente ho chiesto il consenso della mia famiglia, perché sapevo che avrei avuto meno tempo per loro. Poi ho parlato con tanti cittadini per sentire la loro opinione sulla mia candidatura e valutare il loro pensiero. Se non fossi stata gradita non mi sarei candidata.

Si trattava di una lista civica composta di persone tutte disponibili a collaborare per il bene di Cossombrato.

Poi, ero appena andata in pensione e pensavo che avrei avuto più tempo a disposizione. 

Aveva già qualche esperienza di tipo amministrativo o comunque nel settore pubblico?

Direttamente no. Però ho insegnato per 41 anni nella scuola primaria, per cui ho avuto modo di avere molti contatti con l’amministrazione dei comuni in cui insegnavo.

C’è sempre collaborazione fra comune e insegnanti per gestire una scuola, e la gestione di un plesso scolastico è molto simile alla gestione amministrativa di un comune.

Quale è stato il suo primo pensiero nel momento che ha capito di essere stato eletta?

Ce ne sono stati due:

Partendo dal fatto che io sono sempre molto positiva mi sono detta: Anche stavolta riuscirò a farcela!.

E il secondo pensiero è stato: Che cosa imparerò da questa esperienza?.

Quale è stato (o è) l’impegno più complesso che in questa carica ha dovuto affrontare?

L’impegno complesso è quello ordinario e costante di manutenzione della viabilità. Abbiamo tante strade e mantenerle percorribili ed in sicurezza è un impegno quotidiano.

I nostri terreni sono fragili, abbiamo pendii molto ripidi ed un terreno decisamente friabile; abbiamo sempre molte frane.

Su questo tema c’è una scarsa collaborazione da parte della Regione, che non ci permette, con le sue procedure ed i suoi tempi, di operare come si dovrebbe e come noi vorremmo.

In questo periodo ho proprio un esempio. Con un piccolo finanziamento immediato avremmo risolto subito un problema su una frana in atto, ma i tempi sono quelli che sono, la frana si è ingrandita ed il finanziamento iniziale

non basta più. Certi interventi bisogna farli in fretta.

A quale tipologia di materia o argomento deve dedicare più tempo?

Come ho detto al punto precedente.

Passo molto tempo in sopralluoghi, confronti con i cittadini, confronti con il tecnico, confronti con l’amministrazione per la spesa prevista, colloqui col Genio Civile, colloqui con la Regione …

Fino ad oggi, quale è stato l’atto da Lei compiuto in carica, che Le ha dato più soddisfazione?

Danno soddisfazione tutti i problemi operativi risolti.

Ma l’atto che mi ha dato più soddisfazione, durante il mio mandato è stata la soluzione di un caso umano.

All’inizio del mio mandato (4 anni fa) mi era stato segnalato il caso di una persona che viveva nell’indigenza e non aveva neanche un riparo che si potesse definire casa.

Era una situazione veramente penosa.

Con l’aiuto del COGESA siamo riusciti a recuperare la persona dandogli di nuovo una sua dignità. E poi siamo riusciti a ricoverarlo in una struttura adatta ai suoi bisogni.

In che modo (o in quali modi) comunica con i concittadini?

Qui ci conosciamo tutti. Non c’è un luogo apposito per il colloquio. Ci si incontra nelle strade e nei vari luoghi del paese. Basta una telefonata, sono disponibile a incontrare chiunque anche a casa mia, sono sempre disponibile a parlare con tutti e di tutti i problemi, grandi o piccoli che possano essere.

Soddisfatto di come porta avanti il suo incarico o no?  Si augura di poter continuare per altri mandati amministrativi?

Non tocca a me dirlo. Io faccio tutto quello che mi è possibile col massimo senso del dovere.

Io sono ipercritica con me stessa, ma non si riesce sempre a risolvere tutto, e questo mi dispiace, perché, a volte, mi rendo conto che sarebbe possibile fare di più.

La proposta per continuare mi è già stata avanzata; io sono a disposizione, ma spero in un ricambio. Rimarrei comunque a disposizione anche per altri incarichi se possono essere di utilità per il bene di Cossombrato. 

D’altra parte questo incarico è oneroso anche per la mia famiglia che è numerosa. Ho la fortuna di avere una intera squadra di calcio (più una riserva) a disposizione composta dai miei soli nipoti, ne ho ben 12!

Quali accorgimenti, che lei ha attuato, consiglierebbe ai colleghi per rendere l’azione del sindaco più efficace?

Non mi posso permettere di dare consigli ai miei colleghi sindaci.

Occorre attuare la massima collaborazione possibile fra tutti i concittadini e tutti gli enti che operano nel paese. Ma ogni paese è diverso dagli altri e l’azione di ogni sindaco deve essere deve essere particolarmente rivolta al suo territorio. Non si può generalizzare.

Di cosa avrebbe bisogno un sindaco per fare funzionare meglio la macchina comunale?

Nei paesi piccoli come il mio, in primis, la semplificazione burocratica, di cui tanto si parla da tempo, ma che nessuno attua.

In secondo luogo ci vogliono risorse. Risorse economiche, perché senza finanziamenti non si fa nulla contro il dissesto idrogeologico, la desertificazione, l’abbandono dei territori. Lo Stato continua a togliere trasferimenti, la regione idem; diventa sempre più impossibile tenere in piedi la macchina amministrativa.

E’ stata più volte ventilata l’ipotesi di unificazione dei comuni, ma ho potuto verificare che qui le parti contrarie sono molto forti.

La zona a Nord dell’Astigiano è stata quella in assoluto più abbandonata da parte delle Istituzioni e da molti cittadini che hanno trovato più comodo trasferirsi in città. (Asti,Torino).

Il problema sicurezza, nel suo Comune come è percepito dai cittadini? Cosa viene fatto e cosa, eventualmente, si dovrebbe fare di più.

E’ un problema legato soprattutto alle case isolate, ci sono frequentemente furti, sia di macchinari, sia nelle abitazioni.

Abbiamo avviato, con le poche risorse a disposizione, la installazione di telecamere, ed ora, con la partecipazione al bando sulla sicurezza dovremmo aumentarle.  

Abbiamo creato un gruppo su Whatsapp per la sorveglianza che incomincia ad attivarsi.

Abbiamo sul territorio in carabinieri della stazione di Montechiaro che sono presenti, ma il territori è vasto.

Comunque c’è una buona collaborazione fra i residenti. Se si nota un qualche soggetto che desta sospetto c’è subito chi perlustra le strade del paese.

Sono aumentati negli ultimi anni i bisogni sociali della popolazione? Di che tipo? Cosa si può fare per affrontarli meglio?

Forse qui, questo problema non mi pare neanche percepito, ci sono pochissimi casi specifici, e in paese la popolazione vive una vita dignitosa, gli anziani sono ben seguiti dalle loro famiglie.

Ci sono i bisogni dei giovani. Bisogna provvedere a creare in paese qualcosa che serva a far restare qui i nostri giovani. Questa cosa ci manca e dobbiamo pensarci.

Per i servizi di assistenza abbiamo il SEA (Servizio Emergenze Anziani) che ha la sua sede proprio qui a Cossombrato. E’ disponibile per il trasporto degli anziani per visite mediche o anche solo per fare la spesa. Inoltre organizza l’annuale festa degli anziani, con una particolare premiazione a chi durante l’anno compie 80 anni.

Poi siamo anche associati al COGESA che fornisce servizi in caso di necessità più consistenti.

Ci sono organizzazioni di volontariato nel suo Comune? Collaborano con il Comune? Se si, in che modo?

Abbiamo il già citato SEA. Qui c’è la segreteria, attiva per ricevere le richieste e programmare gli interventi che servono anche per altri paesi del circondario.

Il SEA gestisce anche la distribuzione dei pacchi alimentari. Per far fronte a questi impegni il SEA ha un suo parco macchine.

C’è il Gruppo Alpini, ci sono i Carabinieri in Congedo e queste due associazioni collaborano anche con il comune per eventi straordinari, come calamità naturali e manutenzione delle strade.

Poi abbiamo la locale Pro Loco. In questo periodo le iniziative si sono un po’ ridotte a causa di scarsità di risorse umane.

Ha ancora un sogno o un progetto tutt’ora nel cassetto, che vorrebbe poter realizzare?

Molti:

-Cossombrato è sempre stato un paesino molto ben curato, anche nei particolari. Oggi abbiamo qualche angolo in decadimento, vorrei porre rimedio se avessi le risorse.

-Mi piacerebbe ci fosse la possibilità di creare delle iniziative per trattenere i nostri giovani in paese. Oggi stiamo diventando sempre di più un paese dormitorio.

-Partendo da esperienze positive già attuate, mi piacerebbe vedere Cossombrato come il paese del “Turismo Sostenibile”. Abbiamo sentieri, boschi, si potrebbe organizzare un genere di parco naturale. Questo è veramente un sogno e ancora lo ritengo un obiettivo lontano da raggiungere.

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