Nizza Monferrato: le opere della scultrice Claudia Formica avranno una nuova casa

La città di Nizza Monferrato si sta da poco riappropriando di un significativo pezzo del proprio passato, di una storia quasi completamente dimenticata: quella della scultrice Claudia Formica.

Grazie a un progetto condiviso, nato nel 2017 dalla comunanza di intenti tra il Comune e l’Accademia dell’Erca, è stato possibile recuperare 120 opere della scultrice di origine nicese, parte delle quali sono già state trasportate in città e collocate a Palazzo Cavour. Un piccolo patrimonio artistico che potrebbe diventare il nucleo fondante di una gipsoteca in cui finalmente i gessi e le terrecotte di Formica potranno avere una nuova sistemazione.

“La nostra promessa – spiegano l’assessore alla Cultura Ausilia Quaglia e il presidente dell’Erca Fulvio Gatti – è di valorizzare e di ridare il giusto merito a questa grande artista, la cui potenzialità e il cui lavoro, purtroppo, sono passati inosservati per troppo tempo.”

Stiamo già valutando quali potrebbero essere i locali destinati a contenere le opere, ma per il momento non abbiamo ancora preso una decisione definitiva. Quel che è certo è che si dovrà trattare di una soluzione compatibile con le nostre necessità e con la volontà delle nipoti della scultrice” chiosa il sindaco Simone Nosenzo.

La storia di Claudia rivela in pieno l’animo di una persona sensibile, pronta a dedicare tutta la sua vita al mondo dell’arte a tal punto da farne una vocazione, ma anche tenace e combattiva: come scrisse di lei il critico d’arte Emilio Zanzi nel 1930 “son poche le donne che lavorano con la stecca e con lo scalpello”.

La scultrice nacque a Nizza, all’epoca in provincia di Alessandria, nel 1903. Compì gli studi artistici dapprima a Torino, all’Accademia Albertina, sotto la guida di Rubino e di Musso, e poi a Firenze con Andreotti e Calori. Iniziò a lavorare in giovane età tra Torino e la zona d’origine, alternando l’esercizio della piccola scultura in ceramica alla grande statuaria da piazza o da caserma. Fu tra i primissimi scultori prescelti da Elena König Scavini per la nota Manifattura Lenci di Torino che, dalla seconda metà degli anni Venti, avviò la nuova linea produttiva di ceramica d’arte.

Nel novembre del 1927, appena ventitreenne, Claudia realizzò il monumento ai Caduti della Prima guerra mondiale di Incisa Scapaccino. Tra il ’29 e il ’42 Formica partecipò regolarmente a tutte le esposizioni piemontesi del sindacato fascista Belle Arti e fu presente anche alle mostre sindacali provinciali, a Torino e nel territorio di provenienza. Questa assidua e costante partecipazione le garantì crescita professionale e notorietà, oltre alla possibilità di partecipare ad eventi espositivi nazionali e internazionali, come le quadriennali di Firenze, Napoli, Milano e la Biennale di Venezia.

Tra le sue opere più importanti presenti da tempo in città vanno ricordate le terrecotte appese presso il palazzo comunale, la statua Sant’Antonio da Padova nella chiesa di San Siro e il bassorilievo raffigurante Madre Mazzarello all’Istituto “Nostra Signora Delle Grazie”.