Andamento della congiuntura economica 2018: il Piemonte frena

Nell’ambito della consueta collaborazione tra Unioncamere Piemonte, Confindustria Piemonte, Intesa Sanpaolo e UniCredit per il monitoraggio della congiuntura economica piemontese, Unioncamere Piemonte ha presentato oggi i dati della 189ª “Indagine congiunturale sull’industria manifatturiera” realizzata in collaborazione con gli Uffici studi delle Camere di commercio provinciali.

La rilevazione è stata condotta nei primi mesi del 2019 con riferimento ai dati del periodo ottobre-dicembre 2018 e ha coinvolto 1.241 imprese industriali piemontesi, per un numero complessivo di 84.941 addetti e un valore pari a circa 54 miliardi di euro di fatturato.

Dopo una prima parte dell’anno caratterizzata ancora da una fase espansiva dei livelli produttivi, sebbene in rallentamento rispetto ai ritmi di crescita esibiti nel 2017, nella seconda metà del 2018 il sistema manifatturiero piemontese ha segnato un’evidente battuta d’arresto.

Il IV trimestre 2018, infatti, si è chiuso con una flessione dello 0,4% della produzione industriale regionale, risultato che segue le variazioni del +2,7%, +1,8% e -0,2% realizzate nei precedenti trimestri dell’anno.

Considerando l’andamento dell’intero 2018, emerge come la produzione dell’industria manifatturiera piemontese abbia complessivamente realizzato una variazione ancora positiva +1,0%, inferiore però al +3,6% del 2017 e al +2,2% del 2016.

 

“I dati di questa 189ª Indagine congiunturale sull’industria manifatturiera piemontese ci restituiscono un Piemonte in frenata, che chiude l’anno con un risultato negativo, in controtendenza ad esempio al +1,9 della Lombardia e al +2,2 del Veneto (dati sempre riferiti al IV trimestre 2018). Guardando inoltre i risultati del comparto dei mezzi di trasporto, la diminuzione più significativa appartiene alla produzione di autoveicoli (-13,1%): un risultato che ci dimostra, ancora una volta, che la nostra economia dipende in modo imprescindibile dall’auto e dal suo indotto. La nostra regione ha bisogno di investimenti e scelte efficaci in tema di manufacturing industry: solo così potremmo consolidare quella ripresa che avevamo intravisto nei trimestri precedenti e puntare su sviluppo e crescita imprenditoriale” ha dichiarato il Presidente di Unioncamere Piemonte, Vincenzo Ilotte.

Paolo Musso, direttore commerciale Imprese della Direzione Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria di Intesa Sanpaolo: “Nel 2018 abbiamo erogato oltre 3,1 miliardi di euro. Siamo determinati a continuare sulla stessa linea anche nel 2019. Faremo leva sui nostri criteri distintivi di valutazione, finalizzati alla valorizzazione di fattori intangibili ma qualitativamente rilevanti per il successo dell’impresa, in grado di agevolarne anche l’accesso al credito. Elementi qualitativi come gli investimenti in innovazione e in digitalizzazione, il capitale umano, la presenza di marchi, brevetti e certificazioni, nonché il far parte di filiere produttive d’eccellenza. A questo riguardo, Intesa Sanpaolo intensificherà l’azione del ‘Programma Sviluppo Filiere’, fondato su logiche inclusive e abilitanti in grado di attivare credito verso le piccole imprese fornitrici secondo i medesimi parametri del capo-filiera. In Piemonte il programma conta già l’adesione di 71 capi-filiera e di circa 2.300 fornitori per un giro d’affari complessivo di 6 miliardi. L’inclusione è anche l’obiettivo del ‘Fund for Impact’, un fondo di 250 milioni creato da Intesa Sanpaolo per erogare 1,2 miliardi di prestiti a categorie con difficoltà di accesso al credito, come studenti universitari, ricercatori, nuovi imprenditori”.

“La nostra attività di erogazione del credito – dichiara Fabrizio Simonini, Regional Manager Nord Ovest di UniCredit – in riferimento al 2018 ha registrato un andamento positivo, confermato dall’aumento a due cifre sui finanziamenti alle imprese. È la dimostrazione che non ci tiriamo indietro in questo quadro in cui il territorio ha sempre più bisogno di banche in grado di accompagnare le aziende. Noi lo facciamo innanzitutto con l’attività propria di erogazione del credito, ma è anche vero che le imprese per crescere hanno bisogno di trovare nuovi modelli operativi e sbocco verso nuovi mercati. E in questo noi riteniamo di poter svolgere un ruolo di primo piano nell’attività di consulenza per il consolidamento delle imprese, per accompagnarle all’estero, per la loro crescita tecnologica e soprattutto digitale.
In Piemonte abbiamo 296 filiali con 14 Business Center e 11 Centri Corporate. Oltre alle competenze locali UniCredit è in grado di fornire un accesso unico nei mercati esteri in cui è presente, ovvero 14 mercati strategici e altri 18 paesi in tutto il mondo, aiutando l’azienda a semplificare i processi e facilitando il dialogo con gli interlocutori locali. Per le aziende che vogliano creare una propria presenza commerciale, distributiva o produttiva all’estero, siamo in grado di fornire un supporto concreto alle imprese in tutto il ciclo di vita dei loro progetti di business all’estero, dalla fase di progettazione strategica all’assistenza, finanziaria e non”.

Il calo subito dalla produzione industriale regionale è accompagnato dal peggioramento, rispetto ai trimestri precedenti, dell’andamento anche di tutti gli altri indicatori analizzati: il mercato interno manifesta una sostanziale stabilità (+0,3%), gli ordinativi esteri si incrementano del 1,6%; in media, il fatturato totale delle imprese manifatturiere intervistate cresce del 1,4% rispetto al periodo ottobre-dicembre 2017, con la componente estera che registra una dinamica lievemente superiore rispetto a quella generale (+1,8%); il grado di utilizzo degli impianti si porta al 66,8%, dal 68,8% del IV trimestre 2017.

Piemonte: il IV trimestre 2018 in sintesi

Produzione industriale:-0,4% rispetto al IV trimestre 2017
Ordinativi interni:+0,3% rispetto al IV trimestre 2017
Ordinativi esteri:+1,6% rispetto al IV trimestre 2017
Fatturato totale:+1,4% rispetto al IV trimestre 2017
di cui estero:+1,8% rispetto al IV trimestre 2017
Grado di utilizzo degli impianti:66,8% (68,8% nel IV trimestre 2017)

L’analisi della dinamica della produzione industriale per classe di addetti evidenzia una situazione di fragilità per tutte le classi dimensionali. Patiscono di più le imprese di grandi dimensioni (oltre i 250 addetti), per le quali il calo produttivo si attesta all’1,3%. Le micro imprese (0-9 addetti) evidenziano una flessione dello 0,4%. Stabile l’andamento della produzione delle piccole aziende (10-49 addetti) e delle imprese di medie dimensioni (50- 249 addetti) che evidenziano rispettivamente una variazione tendenziale pari a 0,0% e 0,1%.

Anche a livello settoriale il quadro è quello di un peggioramento generalizzato. Resta su valori positivi solo l’industria alimentare (+1,9%). Stazionaria l’industria chimica, petrolifera e delle materie plastiche (+0,2%), con il segno meno tutti gli altri comparti manifatturieri piemontesi. Le flessioni produttive meno intense appartengono alla meccanica (-0,2%), ai metalli e alle industrie del legno e del mobile (entrambe segnano un -0,3%).
Cali più importanti, superiori alla media regionale, caratterizzano invece il comparto tessile (-1,8%), i mezzi di trasporto (-3,5%) e le industrie elettriche ed elettroniche (- 4,0%).