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Speciale 118 Sindaci: intervista a Paolo Luzi, Sindaco di Montechiaro d’Asti

118 Sindaci: incontriamo Paolo Luzi, Sindaco di Montechiaro d’Asti.

Da bambino aveva mai immaginato di diventare sindaco?

No mai.

Come è nata la Sua candidatura a sindaco?

Nel 2009, dopo aver svolto la mansione di Vice Sindaco per due legislature, è nata quasi naturalmente nel gruppo di maggioranza dell’allora Amministrazione Comunale, dato che il sindaco uscente aveva raggiunto il numero massimo di mandati.

E dal 1990 ero già in Consiglio Comunale.

Aveva già qualche esperienza di tipo amministrativo o comunque nel settore pubblico?

Quella descritta precedentemente. Nella mia professione avevo sempre lavorato come dipendente nel settore bancario.

Quale è stato il suo primo pensiero nel momento che ha capito di essere stato eletto?

Il primo pensiero è stato di soddisfazione e, contemporaneamente, di vivere quel momento non come un punto di arrivo ma di partenza, consapevole delle responsabilità che comportava la carica assunta.

Quale è stato (o è) l’impegno più complesso che in questa carica ha dovuto affrontare?

L’impegno più complesso che un Sindaco affronta oggi è la quotidianità.

Sul Sindaco oggi cadono sempre più molteplici e giornaliere responsabilità; veniamo fagocitati dalla burocrazia, dalle incertezze legislative di Stato e Regione, che molto spesso, attraverso le proprie istituzioni (SPRESAL, NAS, VIGILI DEL FUOCO, ARPA ecc..) richiedono tempo da dedicare anche alle loro visite.

Prendiamo atto che lo Stato elargisce sempre meno trasferimenti e tocchiamo con mano che sempre, lo Stato non vuole sentire ragioni e non ammette dilazioni se “non sei a norma di legge”.

L’aggiornamento e la conoscenza delle norme a 360 gradi, richiede molto tempo da parte del Sindaco.

A quale tipologia di materia o argomento deve dedicare più tempo?

Agli affari generali, alla programmazione del settore tecnico-manutentivo.

Fino ad oggi, quale è stato l’atto da Lei compiuto in carica, che Le ha dato più soddisfazione?

Sicuramente quando ho firmato la domanda per la partecipazione del bando triennale sull’edilizia scolastica 2018/2020 il cui esito è stato quello di essere ammessi, con il “primo” posto assoluto su tutta la Regione Piemonte, al totale finanziamento a carico dello Stato per la costruzione della nuova scuola elementare di Montechiaro, per l’importo di 1.350.000 Euro con la cantieribiltà del progetto già nel 2019.

Credo che per un Sindaco, poter lasciare in eredità la costruzione di una nuova scuola, sia il massimo.

Fino a qualche settimana fa avrei detto la ricollocazione della Caserma dei Carabinieri di Montechiaro che rischiava di essere soppressa definitivamente, mentre siamo riusciti, con un accordo prefettizio autorizzato dal Ministero dell’Interno, a scongiurare questo pericolo.

In che modo (o in quali modi) comunica con i concittadini?

Quasi sempre le informazioni di interesse generale vengono comunicate con circolare distribuite alle famiglie, con locandine presso gli esercizi commerciali e pubblici; frequentemente nella convinzione di essere un Sindaco molto presente ed avvicinabile, anche direttamente con la popolazione. 

Soddisfatto di come porta avanti il suo incarico o no?  Si augura di poter continuare per altri mandati amministrativi?

I risultati della Amministrazione sono sotto gli occhi di tutti e sicuramente sono soddisfatto di quanto realizzato, anche se non sta a me giudicare.

Sono in Amministrazione dal 1990, all’attivo due mandati da Vice Sindaco e due da Sindaco; confesso di essere un po’ stanco.

Qualcuno mi ha fatto capire che dati i numerosi e importanti progetti in corso sarebbe il caso che mi ricandidassi per l’ultima volta per portarli a termine. Sento anche un’atmosfera coesa ed unita che, in altre occasioni, a sei mesi dalle elezioni, non era mai emersa; ma esiste anche una famiglia, una moglie alla quale, per l’impegno da Sindaco, sono costretto a sottrarre parecchio tempo. Vedremo…

Quali accorgimenti, che lei ha attuato, consiglierebbe ai colleghi per rendere l’azione del sindaco più efficace?

Non saprei, forse sono io che avrei bisogno di consigli; non ho la presunzione di insegnare nulla a nessuno e credo che chi si candida e diventa Sindaco, abbia le capacità di rendere la propria azione efficace.

Di cosa avrebbe bisogno un sindaco per fare funzionare meglio la macchina comunale?

Sicuramente di maggior collaborazione da parte dei dipendenti. Sovente si impatta in collaboratori che svolgono il proprio lavoro senza “amor proprio”; stanchi perché logori da tanti anni nella Pubblica Amministrazione.

Per me è ricorrente fare questo esempio: “Nella tua azienda, a casa tua, svolgeresti il lavoro come lo stai svolgendo in “Comune”?

I dipendenti sono lo strumento con cui la macchina amministrativa può avere successo o insuccesso; le probabilità sono al 50%. Uno strumento per azzerare gli insuccessi potrebbero essere i contratti a tempo determinato, tanto dura la legislatura, tanto durano i contratti.

Il problema sicurezza, nel suo Comune come è percepito dai cittadini? Cosa viene fatto e cosa, eventualmente, si dovrebbe fare di più.

E’ uno dei problemi più sentiti e di richiamo.

Nel maggio 2018 abbiamo sottoscritto un patto per la sicurezza pubblica con la Prefettura di Asti che ci ha consentito di partecipare ad un bando per l’installazione di telecamere sul territorio. L’esito è arrivato proprio in questi giorni.

Montechiaro è stato beneficiato di un finanziamento in conto capitale, pari all’80%, del progetto presentato di Euro 155.000 per l’installazione di 30 videocamere. Entro giugno del prossimo anno il progetto verrà completato e le forze dell’ordine avranno a disposizione un ausilio in più per sorvegliare il territorio.

Sono aumentati negli ultimi anni i bisogni sociali della popolazione? Di che tipo? Cosa si può fare per affrontarli meglio?

Montechiaro è un paese dove si registra: un Micro Nido, una Scuola Materna, una Scuola Elementare, una Scuola Media, e un servizio di pre-dopo scuola, un Distretto ASL, una Farmacia, medici di famiglia, una Casa di Riposo con capienza di 83 posti anche per non autosufficienti, due Banche, l’Ufficio Postale, due Patronati, il Mercato del Martedì, diversi esercizi commerciali e forse scordo qualche cosa.

Credo che i servizi per rendere Montechiaro un paese attrattivo per venirci ad abitare ci siano. Riscontriamo qualche caso di disagio economico che cerchiamo di valutare ed dare aiuto di concerto con la Parrocchia. 

Direi che non abbiamo problemi di droga e micro-criminalità.

Ci sono organizzazioni di volontariato nel suo Comune? Collaborano con il Comune? Se si, in che modo?

Le associazioni presenti sono diverse: Pro Loco, Croce Verde, AVIS, Alpini, ANSEMA, Comitato Palio, tutte che collaborano col Comune, alcune partecipando direttamente (insieme al Comune) all’organizzazione di attività e manifestazioni (Festa Patronale – Fiera Nazionale del Tartufo) altre autonomamente ma comunque in sinergia con l’Amministrazione.

Ha ancora un sogno o un progetto tutt’ora nel cassetto, che vorrebbe poter realizzare?

Nel cassetto, ma riposto temporaneamente, abbiamo un “Presidio socio-sanitario ASL” laddove, a fronte della costruzione della nuova scuola elementare si libererebbe un edificio che abbiamo già offerto all’ASL di Asti per riporre attenzione nel riconvertirlo a nuovo distretto sanitario, chiedendo all’ASL di inserire nuovi servizi di base per le persone, incrementando quelli attuali.

Se pensiamo alle “Case della Salute” nel raggio di 25/30 chilometri da Montechiaro non ne esiste una. Ora, che porti questo nome o che la si chiami diversamente, l’importante è che, all’interno, la popolazione di un intero comprensorio territoriale, benefici di servizi senza doversi sempre spostare al nosocomio di Asti.

Ci stiamo lavorando: noi e l’ASL.

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Si ringrazia per il sostegno al Progetto 118 Sindaci

Il Progetto 118 Sindaci gode del Patrocinio della Provincia di Asti

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