Tra un caffè e un cappuccino con Fabio Privitera a La Bookeria

Più informazioni su

Gli incontri con l’autore Tra un caffè e un cappuccino proposti da La Bookeria di Alba hanno ospitato un giovane scrittore al suo romanzo d’esordio.

Si tratta di Fabio Privitera, che ha presentato “Il principio delle nuvole”, nella serata di ieri, martedì 29 gennaio.

Edito da Masciulli, Il principio delle nuvole, è concepito come il primo romanzo di una trilogia, nella quale i protagonisti di ogni volume appaiano come personaggi di corollario negli altri due.

Pensato per testimoniare quanto la speranza sia spinta energetica verso la costruzione di nuove realtà, Il principio delle nuvole racconta l’incontro tra due anime che, vicine, fanno “risuonare” le emozioni ed è stato pensato dal suo autore per chi fatica a compiere scelte o ad accettare lutti. Per chi ha bisogno di una speranza che gli sollevi il cuore.

Ecco una breve intervista a Fabio Privitera.

Come è nato il libro Il principio delle nuvole?
Ho cominciato a scrivere questo romanzo per raccontare una storia d’amore che si basasse sulla serendipità, partendo da una mia vicenda personale. Durante la stesura, ha preso sempre più forma il tema del cambiamento, di come le esperienze della vita possono condurci alla mossa o permanere nell’impasse di una “comfort zone”. Il titolo, suggeritomi da un sogno, intende descrivere questo tema tramite la similitudine con la formazione delle nuvole temporalesche, il cui innesco dipende dalle diverse energie in gioco, proprio come per noi esseri umani, il compiere o meno una scelta, dipende da quanto la necessità di agire superi la perplessità e il timore di un esito negativo, o delle conseguenze sulle altre persone coinvolte.

Quali temi affronta nel romanzo Il principio delle nuvole?
In questo volume descrivo l’incontro tra due “anime” molto diverse tra loro e la difficoltà che si esperiscono nel compiere delle scelte, nell’accettare un cambiamento, una malattia o un lutto. Ma anche nel mostrarsi come si è, senza maschere.

Questo volume ha un doppio io narrante, perché?
Attraverso un dialogo sottinteso tra i due protagonisti che si alternano nella narrazione, da capitolo a capitolo (per un totale di venti), cerco di mettere in risalto, tramite il diverso punto di vista, quanto spesso ciò che immaginiamo sia lontanissimo da ciò che l’altro sta vivendo dentro di sé. Nello stesso tempo, evidenzio quanto, quando si vivono pienamente le emozioni in modo libero, l’empatia rivela, più che crearlo, un legame che esisteva da tempo e doveva solo essere riscoperto, nell’istante in cui le maschere si sgretolano e si riesce ad accettare l’alterità con l’amore che si prova. Fino a diventare unità.

Cosa possiamo scoprire ne Il principio delle nuvole?
Questo romanzo è diretto a chi teme le scelte o non riesce a superare la sofferenza, la fine di una storia o un lutto, e ha bisogno di speranza, prima ancora che di certezze. La speranza che tutto ciò ha vissuto non sia finito, si sia piuttosto trasformato e qualcosa gli sia comunque rimasto addosso. Proprio questa consapevolezza può aiutarci nel superare l’impasse e affrontare pienamente la nuova realtà che ci si propone innanzi.

Più informazioni su