Saldi Invernali 2019, i consigli di Confcommercio Asti per acquisti sicuri

Claudio Bruno, Direttore di Confcommercio Asti, parla dei saldi invernali previsti per il 5 gennaio: “Il 2018 si è chiuso senza botti e con molte preoccupazioni per i commercianti che si vedono schiacciati da consumi che non decollano. Secondo le stime dell’Ufficio Studi Confcommercio, i numeri dei saldi invernali che ad Asti partono da sabato 5 gennaio così come in tutte le altre regioni.  Interesseranno oltre 15 milioni di famiglie, e muoveranno oltre 5 miliardi di euro, con una spesa media a famiglia di 325 euro, circa 140 euro pro capite”.

“Saranno saldi – euro più euro meno – in linea con quelli dello scorso anno, – sottolinea Dino Penna Presidente Provinciale Federazione Moda Italia Confcommercio- una opportunità per risvegliare i consumi. Da una parte i consumatori potranno trovare “molte occasioni” nei negozi ed i commercianti potremo affrontare un po’ più serenamente le prossime scadenze.

“Rinsaldare le relazioni con i clienti all’insegna della trasparenza del rapporto prezzo/qualità e della fiducia, con professionalità e servizio offerti nei negozi di prossimità”. Continua Claudio Bruno “Questo è il ‘messaggio‘ che vogliamo dare e che caratterizza questo particolare momento di vendite” e conclude “Il 2018 si è chiuso con molte preoccupazioni per i commercianti, delusi da consumi che non decollano e da una concorrenza sleale del world wild web, costi incomprimibili e tasse sempre più asfissianti. Bene dunque l’aver sterilizzato per il 2019 l’incremento di 2,2 punti percentuali dell’IVA che sarebbe schizzata dal 1 gennaio al 24,2%, ma occorre molto di più per rilanciare la nostra economia. Oltre alla eliminazione delle clausole di salvaguardia , serve una riduzione del costo del lavoro e , vista la difficoltà di avere un’univoca norma comunitaria, regole uguali per tutti coloro che operano nello stesso settore”.

A proposito di regole, per il corretto acquisto degli articoli in saldo, Federazione Moda Italia-Confcommercio ricorda alcuni principi di base:

1. Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (art. 1519 ter cod. civile introdotto da D.L.vo n. 24/2002). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.
2. Prova dei capi: non c’è obbligo. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante.
3. Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante.
4. Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo.
5. Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.

Federazione Moda Italia-Confcommercio segnala, inoltre, le varie iniziative promosse sull’intero territorio nazionale come “Saldi Chiari”, “Saldi Trasparenti”, “Saldi Tranquilli”.