Palio di Asti, si va verso una svolta nel rapporto tra Rioni e Comuni che partecipano alla storica corsa

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Fermento nel mondo del Palio astigiano: dopo lo spostamento della data, quest’anno si va verso un’ulteriore cambiamento radicale per la storica corsa astigiana.

Tramontata l’idea del Palio straordinario la settimana prima di quello “tradizionale”, proposta dal sindaco subito dopo l’edizione del 2018, sempre il primo cittadino ha rincarato la dose con un’altra idea, quella di correre due palii lo stesso giorno, il primo settembre.

Un formato completamente inedito del Palio, che si aggancerà ad una ricorrenza importante: i 1900 anni di martirio di San Secondo, patrono della città e sotto i cui aspiri si corre il Palio.

Per questo motivo, il sindaco ha proposto un formato completamente diverso rispetto agli anni scorsi. I Palii stimati saranno tre: quello classico per la Collegiata, quello per il vincitore della corsa tradizionale, ed uno per il Palio straordinario dedicato a San Secondo.

Ma è nello svolgimento delle batterie che le novità sono maggiori. Il sindaco ha proposto al collegio dei Rettori tre formule tra cui scegliere. La prima soluzione prevede due batterie da sette cavalli ed una finale da otto. Gli altri sette partecipanti disputeranno un Palio da sette cavalli su una corsa secca. La seconda proposta vede il Palio tradizionale con due batterie da sei cavalli e finale da otto ed una corsa con nove cavalli al canapo.

Ulteriori ipotesi, più remote, prevedono un Palio a 24 partecipanti (Palio tradizionale con due batterie da otto cavalli e finale da otto, Palio straordinario con corsa secca da otto cavalli), oppure un Palio a 18 cavalli (verrebbero corsi due palii da nove cavalli ciascuno). Nell’ultimo caso, tre comitati sarebbero esclusi dalla corsa: la scelta dell’esclusione cadrebbe sul Collegio dei Rettori, che dovrebbe escludere dal Palio quei comitati che arrancano economicamente e a livello di organizzazione.

I rettori avranno tempo qualche settimana per scegliere la formula più adatta altrimenti sceglierà il sindaco la migliore proposta.

E’ abbastanza implicito che il senso della proposta per il 2019 sia quello di una prova generale per un nuovo Palio, esclusivamente cittadino e corso dai quattordici rioni e borghi, mentre si pensa ad una corsa riservata solo ai comuni o ai forestieri. Una scissione tra chi è della città e chi è fuori è un problema annoso e discusso da tempo all’interno del mondo del Palio: sicuramente il 2019 segnerà l’anno della svolta.

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