Consegnate alle autorità le firme per la riapertura della tratta Nizza – Alessandria

Più informazioni su

Alla stazione di Canelli l’ultimo convoglio era passato nel 2012. Poi nulla. Sei anni di abbandono e di silenzio interrotti questa mattina, domenica 11 novembre, dal passaggio di due treni storici nel loro viaggio inaugurale per la riapertura turistica delle linee Asti – Castagnole delle Lanze – Nizza Monferrato.

Una buona notizia, accolta da tutti positivamente, segno del fatto che il treno rappresenta un mezzo di trasporto importante per una realtà rurale e dispersa come quella del sud astigiano e un’attrattiva efficace per incrementare il settore turistico e per valorizzare una realtà Unesco come quella di Nizza e Canelli.

Ma c’è ancora molto da fare. Ed è proprio per questo che oggi ad attendere l’arrivo della locomotiva a vapore alla stazione di Nizza c’era anche il Comitato strade ferrate Bartolomeo Bona, che ha organizzato un incontro dei cittadini con le autorità per chiedere la riattivazione della linea Nizza – Alessandria. Durante l’incontro sono state consegnate le firme raccolte tramite una petizione a cui hanno aderito moltissime persone, tra cui il cardinale vinchiese Giovanni Lajolo, presidente emerito del Governatorato dello stato pontificio e del CdA dell’Università LUMSA. Il suo nome si aggiunge a quello dei tanti firmatari: sindaci, associazioni, pendolari, studenti e promotori turistici che da tempo lottano per ottenere di nuovo un servizio fondamentale.

Per l’occasione sono intervenute numerose persone con tanto di cappello bianco identificativo che recava il logo del Comitato Bona, presieduto da Giacomo Massimelli, che era presente alla consegna delle firme insieme ai sindaci dei paesi del circondario.

L’unica linea ferroviaria rimasta attiva nel sud della provincia, infatti, è la Asti- Acqui Terme, i cui quadri orari, però, da diversi anni ormai non prevedono il passaggio di alcun convoglio la domenica, con la conseguenza inevitabile che il territorio rimane penalizzato, isolato e privo di collegamenti, che sono essenziali per chi non dispone di un proprio mezzo per gli spostamenti.

In programma, a conclusione della giornata, una camminata dalla stazione fino a via Pio Corsi, dove ha sede la casa natale di Bartolomeo Bona, il padre delle ferrovie piemontesi il cui intervento fu determinante per la vittoria di Solferino contro gli austriaci.

Più informazioni su