Il Cerchio magico: Il vicinato di Mr Rogers

Tra il 1968 e il 2001, per un tempo incredibilmente lungo quindi, la Tv americana ha conosciuto uno dei suoi maestri e riferimenti etici, in grado di educare più almeno tre generazioni con la sua dolcezza, sincerità e i suoi tanti talenti. Si tratta di Fred Rogers, pastore presbiteriano e conduttore per oltre trent’anni del programma per bambini “Mr Roger’s neighborhood”, al quale è stato dedicato recentemente un documentario uscito nelle sale americane il 20 maggio 2018, in occasione di quello che sarebbe stato il trentesimo anniversario di Fred Rogers ed è attualmente in preparazione un film sulla sua vita, con Tom Hanks nei suoi panni, in uscita verosimilmente nel 2019.

Guardare il programma di Mr Rogers, ascoltarlo cantare e leggere i suoi libri è un modo semplice e infallibile per ritrovare fiducia nell’umanità e per sviluppare anticorpi nei confronti di una realtà raramente gentile. Ascoltarlo rivolgersi ai bambini e a tutti noi come “vicini”, dando valore al concetto di vicinato, così vitale eppure sottovalutato nelle nostre città, riempie il cuore anche di noi adulti e ci ricorda le cose fondamentali della vita.

Amo mr Rogers perché parla contemporaneamente alla mia parte bambina e a me come madre. Mi fa sentire compresa e mai giudicata. Posso piangere ascoltandolo cantare It’s you I like (sei tu che mi piaci: la tua pelle, i tuoi occhi, i tuoi sentimenti vecchi e nuovi) e ridere con le gag di King Friday, ma soprattutto scoprire che davvero non c’è nessun sentimento che non possa essere menzionato e maneggiato, come lui ha definito il suo obiettivo educativo. Lo ascolto mentre guido o stiro e scopro quanto è vero, come lui dice, che anche spiegare le cose (infinite volte) è un modo per dire che si ama. Lo ascolto ed è come se potessi appoggiare la mia fronte di madre – a volte stanca e sopraffatta – sulla spalla di un vero alleato mio e della mia bambina.

Quello che affascina di più di mr Rogers è la sua capacità di affrontare grandi temi e grandi drammi con il linguaggio perfetto per i bambini. In una puntata racconta della morte del cane che aveva quando era piccolo, e lo racconta per come l’ha vissuto, consentendo a qualunque bambino di identificarsi con lui e scoprendo quindi che si può essere tristi e felici, che è giusto provare quei sentimenti ed esprimerli.

Non credo che la tv pubblica italiana abbia mai conosciuto un personaggio paragonabile a Mr Rogers ed è triste pensare che in così pochi qui da noi lo conoscano, principalmente perché il suo programma non è mai stato tradotto, a differenza di tanti altri prodotti americani molto meno validi. È stato solo indirettamente, grazie alla produzione del cartone animato Daniel Tiger, che abbiamo potuto approcciare in parte la sua grande eredità educativa.

La mia speranza è che il film in uscita l’anno prossimo faccia scoprire anche in Italia questo patrimonio educativo, perché oltre ai contenuti mr Rogers ci insegna uno stile, un approccio con i bambini che è diverso da qualunque altro abbiamo mai visto in televisione: non c’è nulla di buffonesco, di caricaturale nel suo programma, nessun effetto sorpresa, anzi una routine rassicurante e delicata, una empatia reale che costruisce relazione autentica.

“E’ una sensazione così bella sapere che sei vivo, è una sensazione così felice sapere che stai crescendo”.