La storia di Moncalvo in 150 cartoline: domenica l’apertura della mostra

Nuova iniziativa culturale lanciata dall’associazione Guglielmo Caccia e dalla Parrocchia di Moncalvo, che in occasione della Fiera Nazionale del Tartufo di Moncalvo propongono la mostra “Moncalvo da cartolina”, curata da un team composto dagli architetti Marco Tiberga, Marta Maestri, Antonella Fersini e dall’Ingegnere Simone Giordano.

Un viaggio attraverso una selezione di oltre 150 cartoline storiche, provenienti da collezioni private, che raccontano i luoghi simbolo di Moncalvo e le trasformazioni che essi hanno subito nel corso del Novecento: la piazzetta del Dazio, la Chiesa di San Francesco, l’orfanotrofio Cissello e l’ospedale di San Marco … un viaggio nel ricordo alla scoperta della città più piccola d’Italia.

“L’idea di questa mostra – spiegano i curatori – nasce dal desiderio di far conoscere le bellezze del nostro territorio attraverso le immagini che in molti prima di noi hanno potuto vivere. Una cartolina non è solo un ricordo o un saluto, ma bensì la possibilità di tramandare una realtà ormai lontana. Un’usanza, oggi obsoleta, che ci permette di rivivere questi luoghi, attraverso gli occhi di chi in passato li ha conosciuti”.

La mostra, ad ingresso gratuito, sarà visitabile domenica 21 ottobre, sabato 27 ottobre e domenica 28 ottobre dalle 10.30 alle 19 presso i nuovi locali del Centro Pastorale Madonna delle Grazie, adiacenti al Santuario di Santa Teresa di Calcutta, che saranno aperti per la prima volta per l’occasione.

“Oltre alle cartoline – commenta Andrea Monti, presidente dell’associazione Guglielmo Caccia – saranno esposti cimeli storici della nostra Parrocchia di Moncalvo, grazie alla disponibilità e all’impegno del nostro parroco don Giorgio Bertola. Un’importante occasione per avvicinare i Moncalvesi alla propria città ma anche un’occasione di riflessione … basti pensare che in nome del progresso a fine Ottocento è stato abbattuto il castello e nel corso del Novecento sono stati compiuti errori come l’abbattimento di palazzi storici quali Palazzo Coppo o l’Albergo Principe. Ricordare questa Moncalvo è fondamentale. Solo avendo una piena coscienza delle radici storiche e culturali che caratterizzano una città ed un territorio se ne possono apprezzare in maniera più completa i suoi tesori e le sue ricchezze artistiche e culturali”.