Asti, con il bando regionale We.Ca.Re. incentivato il welfare che sa innovare

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Nelle aule di tribunale campeggia La legge è uguale per tutti, ed è rassicurante. Non altrettanto si potrebbe dire per usufruire di benefici e opportunità sociali, spesso differenziati tra città e paesi, tra città e città. Anche questo contribuisce a descrivere la diseguaglianza ormai considerata il campo di prova di ogni seria politica sociale.

La strategia regionale riassunta in “WE.CA.RE  (Welfare Cantiere Regionale)” oltre 20 milioni di euro complessivi, attraverso il Fondo Sociale Europeo e il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, ha fatto tappa ad Asti nell’incontro svoltosi martedì 23 ottobre in Municipio per dare avvio alla progettazione di una serie di interventi volti a promuovere innovazione nella rete dei servizi sociali, stimolare la collaborazione con il terzo settore, dare più efficacia a quel che si fa.

Al primo bando di assegnazione delle risorse sulle singole misure previste, rivolto agli enti gestori piemontesi, il Quadrante territoriale Asti e Alessandria ha risposto con gli Enti gestori  dei suoi cinque distretti, Asti, Alessandria e Valenza, Casale Monferrato, Acqui Terme e Ovada, Novi Ligure e Tortona.

Capofila il Consorzio C.i.s.s.a.c.a. di Alessandria, per attuare, è già una prima innovazione, modalità condivise e approcci unificati.

Il “tavolo di animazione territoriale” svoltosi ad Asti aveva lo scopo di presentare i due filoni di lavoro incentrati su politiche per la casa, e sostegno a famiglie con minori e contrasto alla povertà educativa.

Erano presenti la Caritas, l’Auser, le cooperative locali Jokko, Nuovi Orizzonti e Pulas, il Centro servizi del volontariato, il Cicsene, il Consorzio Coala, Confcooperative, il Co.ge.sa e l’Agenzia territoriale per la casa. Presente anche il Dott. Antonio Santangelo di Archidata, la società incaricata dalla Regione Piemonte per accompagnare gli enti nella delicata fase della progettazione.

Entro il 5 novembre si potrà dichiarare una manifestazione di interesse alla redazione di progetti coerenti e mirati agli scopi richiamati, aperti anche a soggetti privati, imprese e professionisti. Esiti della co-progettazione verranno presentati per la valutazione entro il 10 dicembre in Regione. Tra i 40 e 70 mila euro le risorse disponibili.

Analisi dei bisogni condivise quindi per fornire risposte omogenee “Dentro una logica, ha richiamato l’Assessore Mariangela Cotto “di superamento di frammentazione, unificando e organizzando la comunicazione, favorendo la presa in carico di singoli e nuclei famigliari in condizioni di povertà e disagio”.

L’operatività del progetto di Quadrante, attuata anche attraverso Associazioni Temporanee di Scopo contemplerà la sperimentazione di azioni specifiche che per il Comune di Asti e il Co.ge.sa riguarderanno il diritto alla casa, e azioni comuni  quali la realizzazione di un registro del welfare di territorio, cioè dei soggetti che entrano in contatto reale con le persone in difficoltà, di una “centrale” unica di progettazione e un osservatorio sulle due province.

Anche 12 fondazioni bancarie del Piemonte hanno sottoscritto un protocollo d’Intesa per collaborare alla strategia We.Ca.Re. e all’incontro astigiano è intervenuto Mario Sacco  presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Asti.

We.Ca.Re. ha tra i suoi meriti quello di essere il primo e unico caso a livello nazionale in questo settore. Nasce dal lavoro di un tavolo inter-assessorile composto da Politiche Sociali, della Famiglia e della Casa; Diritti Civili e Pari Opportunità; Attività produttive; Istruzione, Lavoro e Formazione Professionale.

Ma “we care” sta per “ci prendiamo cura di te” e va a sollievo di quel che sovente le parole del linguaggio sociale non riescono a comunicare.

Nella foto da destra: Mario Sacco (presidente Fondazione Crasti), Maurizio Rasero (sindaco), Mario Vespa (Provincia di Asti), marina Fsciolo (progettista C.I.S.S.A.C.A. Alessandria), Marina Carosso (progettista C.I.S.A. Asti Sud, Ornella Lovisolo (funzionario Servizi sociali comune di Asti)

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