“Ambiente & salute”, una rassegna di film e incontri per festeggiare l’80° anniversario di AVIS Comunale Asti

L’AVIS Comunale Asti, in occasione dell’80° anniversario della sua fondazione, promuove, in collaborazione con l’Associazione Cinemambiente, una rassegna dedicata al binomio Ambiente & Salute e alle interazioni tra i due fondamentali elementi, che si svolgerà dal 26 al 29 ottobre 2018 in diversi luoghi di cultura e spettacolo cittadini.

La rassegna prenderà il via nel primo pomeriggio di venerdì 26 ottobre (alle 14, nell’Aula magna UniASTISS del Polo Universitario Rita Levi Montalcini), affrontando il complesso dei temi di riferimento con una lectio magistralis dedicata a “Inquinanti e contaminanti, salute e donazione di sangue”, che sarà tenuta da Anna Pino, esperta del Dipartimento Ambiente e connessa Prevenzione Primaria dell’ISS, e da Vincenzo Saturni, dirigente medico presso il Servizio di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale dell’ASST Sette Laghi di Varese.

Nel tardo pomeriggio si passerà alla prima serie di appuntamenti a tema, di cui sarà protagonista l’elettrosensibilità. L’analisi del fenomeno sarà introdotta dal cortometraggio del regista francese Ismaël Joffroy Chandouti Ondes noires (alle 18, a FuoriLuogo Asti), in cui le testimonianze di tre persone intolleranti ai campi elettromagnetici illustrano le difficoltà incontrate da chi soffre della sindrome nella quotidianità di una società iperconnessa. La proiezione sarà seguita da una performance al theremin di Lorenzo Giorda. Il musicista sperimentale torinese, conosciuto come “Lord Theremin”, considerato un virtuoso e un innovatore dell’antico ed etereo strumento elettronico, che viene suonato dall’esecutore senza contatto fisico diretto, agendo con le mani su campi radio opportunamente generati, sarà accompagnato al pianoforte da Anna Barbero. L’esibizione si concentrerà su un repertorio di musiche di colonne sonore e di compositori francesi, in omaggio alla nazionalità dei documentari proiettati nella giornata. Arriva infatti da Oltralpe anche il film proposto in serata, Cherche zone blanche désespérément di Marc Khanne (alle 20.30, allo Spazio Kor). Frutto di tre anni di lavoro d’inchiesta, il mediometraggio dà anch’esso la parola a plurime persone affette da elettrosensibilità, malattia non riconosciuta come tale dalla comunità scientifica per la mancanza di prove evidenti che forniscano parametri in grado di dimostrare il rapporto di causa-effetto tra sintomi ed esposizione.

Il successivo incontro, a naturale prosecuzione del film, attraverso l’intervento di Paolo Orio, presidente dell’Associazione Italiana Elettrosensibili, porterà in sala le testimonianze “dal vivo” di coloro che, nell’era iperconnessa, vivono paradossalmente in una condizione di esclusione e isolamento. All’analisi del fenomeno, in espansione costante (l’Associazione riceve oltre 700 nuove richieste di aiuto all’anno) e proporzionale all’inarrestabile diffondersi dei dispositivi wireless, si affiancherà il contributo di Giovanni d’Amore, responsabile del Dipartimento Rischi fisici e tecnologici dell’ARPA di Ivrea, storicamente la prima Agenzia di protezione ambientale ad occuparsi, in Italia, della valutazione del cosiddetto “inquinamento invisibile”. Il suo intervento farà il punto sui livelli attuali di esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici inquadrandoli nel contesto della loro evoluzione nel corso del tempo. Il dibattito sarà moderato dal fisiatra e giornalista Giorgio Diaferia.

L’appuntamento successivo, sabato 27 ottobre, sarà con “la nostra chimica quotidiana”. Il tema sarà introdotto dalla proiezione di Chemerical – Redefining Clean for a New Generation (alle 20.30, allo Spazio Kor), lungometraggio con cui il regista canadese Andrew Nisker documenta la progressiva “disintossicazione” di una famiglia americana che ha accettato di rinunciare per tre mesi a tutti i prodotti chimici abitualmente impiegati per la pulizia della casa e la cura personale. Invito a riflettere sull’impatto ambientale e sugli effetti sulla nostra salute della miriade di detersivi, solventi, schiume di cui facciamo quotidianamente uso e abuso in nome dell’igiene, il film sarà lo spunto per un’analisi a largo raggio dell’inquinamento indoor e dei pericoli annidati tra le pareti delle nostre case, dei nostri luoghi di studio o di lavoro, sotto forma di agenti chimici. All’incontro successivo alla proiezione interverranno, infatti, esperti ed operatori impegnati sul campo, nell’ambito della prevenzione primaria e della ricerca: Vincenzo Garlando, presidente della sezione di Asti dell’ISDE (International Society of Doctors for the Environment), che, particolarmente attenta ai soggetti più deboli, fin dal 1998 ha pubblicato un documento “per il diritto del bambino a non essere inquinato”, nel quale si sottolineavano anche i pericoli nascosti dell’ambiente domestico; Elisabetta De Martino e Marco Antonio Rossino, referenti per la Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo del progetto transnazionale “InAirQ”, che si propone di descrivere e migliorare la qualità dell’aria indoor e dell’ambiente scolastico a tutela della popolazione vulnerabile (dai 6 ai 15 anni); Arianna Dongiovanni, ingegnere ambientale presso SiTI – Istituto Superiore sui Sistemi Territoriali per l’Innovazione, ente che ha curato i monitoraggi per il medesimo progetto. L’incontro sarà moderato dalla giornalista Claudia Apostolo.

A seguire, domenica 28 ottobre l’attenzione si focalizzerà su un’emergenza dirompente: la plastica che mangiamo. La serata sarà aperta (alle 20.30, allo Spazio Kor) da una lettura dell’attore e formatore teatrale Mario Nosengo di brani scelti da Laudato si’, seconda enciclica di Papa Francesco, che, nel suo richiamo alla responsabilità ambientale, costituirà un ideale prologo alla proiezione del film Océans, le Mystère plastique. Diretto dal regista francese Vincent Perazio, il film, a partire dal dato che solo l’1% della plastica dispersa nei mari raggiunge le spiagge o rimane intrappolata nei ghiacci artici, si interroga sul destino del restante 99%. Non essendo biodegradabile, la plastica non scompare, ma si frantuma nel mare in microparticelle invisibili, tossiche, che stanno costituendo un nuovo ecosistema: la plastisfera. Con quali conseguenze per l’habitat e gli organismi marini e, soprattutto, con quali ripercussioni sulla catena alimentare e sul suo anello finale? La dietologa Maria Luisa Amerio e il fotografo, giornalista e scrittore Franco Borgogno, autore del libro Un mare di plastica (Nutrimenti edizioni, 2017), si confronteranno sulla domanda, partendo, a loro volta, da dati impressionanti. Sono, infatti, circa 5500 miliardi di pezzi di plastica galleggianti nei mari di tutto il mondo, che, in continua crescita esponenziale, nel 2050 si stima avranno un peso complessivo maggiore di quello della fauna ittica, prima vittima di una delle più devastanti fonti odierne di inquinamento. Le micro e nanoplastiche si depositano nello stomaco e nell’intestino dei pesci, invadono l’intero organismo dei crostacei e dei molluschi bivalvi e, ormai, sono presenti anche nell’acqua in uscita dal rubinetto di casa. Ancora non accertate da sufficienti studi scientifici, le possibili conseguenze sulla salute umana provocate dall’ingestione di plastica inducono cautele e precauzioni alimentari su cui si soffermerà specificatamente il dibattito, moderato dal giornalista Beppe Rovera.

La giornata conclusiva della rassegna, lunedì 29 ottobre, affronta un altro interrogativo di crescente rilevanza ambientale e sanitaria: il cambiamento climatico incide sulla salute? Il tema sarà introdotto dalla proiezione riservata agli studenti delle Scuole Secondarie di II grado di Anote’s Ark (alle 10, al Cinema Lumière), il film del canadese Matthieu Rytz girato nell’arcipelago di Kiribati, diventato il luogo-simbolo della devastazione climatica. Titolo inaugurale dell’ultimo Festival CinemAmbiente, il lungometraggio racconta la battaglia di Anote Tong, fino al 2016 presidente della Repubblica insulare, per tentare di salvare la sua nazione che, per effetto dell’innalzamento delle acque dovuto al surriscaldamento globale, rischia di essere ingoiata e sommersa dal mare: un reportage geografico con uno sguardo ai meccanismi della politica internazionale che è anche un documentario antropologico.

Nell’incontro a seguire, Stefano Tibaldi, senior scientist del CMCC – Centro Euro Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici, e Vincenzo Saturni, dirigente medico presso il Servizio di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale dell’Azienda Sanitaria Sette Laghi di Varese, si soffermeranno anche su alcuni esempi di rischi sanitari insiti nei cambiamenti climatici che concorrono a dare una risposta alla domanda oggetto di dibattito. Tra questi, accanto alle ondate di caldo sempre più frequenti e ormai riconosciute come causa ambientale di mortalità prematura per malattie cardiovascolari, spiccano soprattutto le epidemie portate da vettori, in espansione in tutte le nazioni affacciate sul Mediterraneo, e quindi anche in Italia, dove le mutate condizioni climatiche favoriscono la diffusione di malattie (come la chikungunya, la malaria, il colera, la dengue) un tempo sconosciute, o non più presenti da anni nel nostro e in altri Paesi in cui erano state debellate.

Tutti gli eventi e le proiezioni della rassegna sono a ingresso libero.