Lettere al direttore

Uiltucs Asti: “diciamo No all’apertura domenicale dei negozi!”

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Riceviamo e pubblichiamo.

La Uiltucs Uil a vari livelli da anni tiene vivo il tema delle chiusure delle domeniche e festività, in ultimo hanno richiesto un incontro al Ministro dello Sviluppo Economico chiedendo un immediato intervento legislativo.

Le diverse posizioni comparse in questi giorni sulla stampa sembrano rivolte a ridefinire una nuova proposta di legge e una contrapposizione rispetto alla opinione pubblica e dei suoi consumatori.

In merito allo studio di parte del settore in ambito europeo sulle aperture sulle città turistiche, rispondiamo con un secco NO. Asti così come altri comuni, non rispondono ai criteri che in ambito regionale andrebbero rivisti in una apposita commissione regioni, ove nel caso sarebbero coinvolte le parti sociali, invece ci stupiscono le affermazioni dell’assessore Loretta Bologna: i franchising non si sono già organizzati, il commercio è sempre lo stesso, riteniamo che non sia un servizio indispensabile, un turista quando arriva ad Asti ha bisogno di alberghi, ristoranti, bar e locali di attrazione culturale, non di passeggiate in centro commerciale di inverno per scaldarsi e d’estate per refrigerarsi, e distinguiamo la diversità dei servizi che si rilegga le normative precedenti.

Le organizzazioni sindacali unitariamente hanno più volte avanzato proposte di modifica al decreto Salva Italia, coinvolgendo le istituzioni e promuovendo iniziative, mobilitazioni e campagne di comunicazione in occasione delle festività, con l’obiettivo di:

1. porre un limite alle aperture incontrollate che in questi anni hanno stravolto il settore e la vita delle lavoratrici e dei lavoratori delle aziende del commercio;

2. escludere la possibilità di aprire in occasione delle festività nazionali, restituendo a questi giorni il valore civile e religioso che è patrimonio della nostra storia e della nostra cultura;

3. restituire alle istituzioni locali congiuntamente alle parti sociali la facoltà di definire la regolamentazione delle aperture territoriali prevedendo una copertura di servizio fatta a rotazione per zona geografica/aree, in modo da favorire un servizio ai cittadini, mentre per le lavoratrici faciliterebbe una maggiore reale occupazione, aumento del salario domenicale e festivo e una vera crescita dei fatturati per le imprese ed esercenti;

4. riconsegnare alle istituzioni locali anche la prerogativa di determinare quali e quanti nuovi insediamenti commerciali è possibile avviare. Infatti questi anni di liberalizzazioni indiscriminate hanno inevitabilmente contribuito ad aumentare i metri quadri di area vendita generando una concorrenza selvaggia i cui costi si stanno scaricando sull’occupazione e sulle condizioni di lavoro.

 

Francesco DI MARTINO
Segretario Generale UILTuCS Asti

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